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mercoledì 18 aprile 2018

"ELIAS NO LO RICONOCIERON" Mt 17, 10-13



 


 



4 commenti:

  1. FAUSTI - L'Antico Testamento si chiude con l'attesa di Elia che precede la venuta del Signore (Ml 3,23). Anche la Vita di Gesù si chiude con l'attesa di Elia da parte di chi sta ai piedi della croce.
    Gesù conferma la venuta di Elia.
    Ma, come tutti i profeti, non è riconosciuto ;
    ha la stessa sorte del Figlio dell'uomo che deve soffrire per opera degli uomini.
    Proprio di Lui,il Nazoreo, parlano con la voce e la vita i profeti.
    I discepoli capiscono che Elia, il profeta ultimo, è lo stesso Giovanni, che che lancia l'appello definitivo alla conversione prima della venuta del Signore, di cui anticipa il destino di Passione.

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    1. Antifona
      Vieni, e fa' splendere il tuo volto su di noi,
      o Signore, che siedi nei cieli, e noi saremo salvi. ( Sal 79,4.2)
      Sorga nei nostri cuori, Dio onnipotente,
      lo splendore della tua gloria,
      perché, vinta ogni oscurità della notte,
      la venuta del tuo Figlio unigenito
      manifesti al mondo che siamo figli della luce.
      Egli è Dio, e vive e regna con te.


      Prima Lettura
      Elìa ritornerà.
      Dal libro del Siràcide
      Sir 48,1-4.9-11 (NV) [gr. 48,1-4.9-11b]

      In quei giorni, sorse Elìa profeta, come un fuoco;
      la sua parola bruciava come fiaccola.
      Egli fece venire su di loro la carestia
      e con zelo li ridusse a pochi.
      Per la parola del Signore chiuse il cielo
      e così fece scendere per tre volte il fuoco.

      Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
      E chi può vantarsi di esserti uguale?
      Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
      su un carro di cavalli di fuoco;
      tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
      per placare l'ira prima che divampi,
      per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
      e ristabilire le tribù di Giacobbe.

      Beati coloro che ti hanno visto
      e si sono addormentati nell'amore.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 79 (80)

      R. Fa' splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.

      Tu, pastore d'Israele, ascolta.
      Seduto sui cherubini, risplendi.
      Risveglia la tua potenza
      e vieni a salvarci. R.

      Dio degli eserciti, ritorna!
      Guarda dal cielo e vedi
      e visita questa vigna,
      proteggi quello che la tua destra ha piantato,
      il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. R.

      Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
      sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
      Da te mai più ci allontaneremo,
      facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Preparate la via del Signore,
      raddrizzate i suoi sentieri!
      Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. (Lc 3,4.6)

      Alleluia.

      Vangelo
      Elìa è già venuto, e non l'hanno riconosciuto.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 17,10-13

      Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
      Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
      Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

      Parola del Signore.

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    2. PAROLE DEL SANTO PADRE

      Annunciando che dovrà soffrire ed essere messo a morte per poi risorgere, Gesù vuol far comprendere a coloro che lo seguono che Lui è un Messia umile e servitore. È il Servo obbediente alla parola e alla volontà del Padre, fino al sacrificio completo della propria vita. Per questo, rivolgendosi a tutta la folla che era lì, dichiara che chi vuole essere suo discepolo deve accettare di essere servo, come Lui si è fatto servo, e avverte: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua».
      Mettersi alla sequela di Gesù significa prendere la propria croce - tutti l’abbiamo… - per accompagnarlo nel suo cammino, un cammino scomodo che non è quello del successo, della gloria passeggera, ma quello che conduce alla vera libertà, quella che ci libera dall’egoismo e dal peccato. Si tratta di operare un netto rifiuto di quella mentalità mondana che pone il proprio “io” e i propri interessi al centro dell’esistenza: questo non è ciò che Gesù vuole da noi! Invece, Gesù ci invita a perdere la propria vita per Lui, per il Vangelo, per riceverla rinnovata, realizzata e autentica. (Angelus, 13 settembre 2015)
      Nella Bibbia, Elia compare all’improvviso, in maniera misteriosa, provenendo da un piccolo villaggio del tutto marginale; e alla fine uscirà di scena, sotto gli occhi del discepolo Eliseo, su un carro di fuoco che lo porta in cielo. È dunque un uomo senza un’origine precisa, e soprattutto senza una fine, rapito in cielo: per questo il suo ritorno era atteso prima dell’avvento del Messia, come un precursore… È l’esempio di tutte le persone di fede che conoscono tentazioni e sofferenze, ma non vengono meno all’ideale per cui sono nate. (Udienza generale, 7 ottobre 2020)

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  2. Nel grande evento della Trasfigurazione i tre apostoli Pietro Giacomo e Giovanni videro Gesù radioso nella Luce della Divinità e Mosè ed Elia (Legge e Profezia) che dialogavano con Lui sul Monte su ciò che sarebbe successo di Lui a Gerusalemme. E udirono la Voce del Padre che Lo presentava come Suo Figlio e invitava ad Ascoltarlo. Momento di straordinaria bellezza e intensità di stupore, al punto che Pietro volle proporre tre tende per i Tre nel Paradiso svelatosi improvvisamente.
    Parlano poi di Elia e Gesù Lo identifica con Giovanni Battista, anche la sua parola “bruciava come fiaccola”. Infatti dopo la guarigione del paralitico alla piscina di Betsaida, Gesù parlando ai Giudei dell'opera del Figlio, così descrive Giovani Battista :”Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce”.
    La sua testimonianza gli è costata la vita :” non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto” . Precursore anche nel martirio :”Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
    Rinfrancati e entusiasti, con gli occhi e il cuore ancora colmi dello splendore della Trasfigurazione , essi vengono introdotti nella profezia della Croce che li sovrasta, ma che non dovrà più annullare la loro Fede , resa salda all'aprirsi del Cielo e alla Parola del Padre che rende la Sua testimonianza a Gesù in quel momento e nelle opere che Egli compiva e, infinitamente di più, nella Sua Vittoria sul mondo e sulla morte , che dona all'umanità salvezza senza fine. Scrive Pietro :”Il Dio di ogni Grazia , il quale vi ha chiamati alla Sua Gloria Eterna in Cristo, Egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. A Lui la Potenza nei secoli!: Amen!” (1 Pt 5,10)

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