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lunedì 12 marzo 2018

"MI PADRE" Mt 16,17


4 commenti:

  1. FAUSTI Beato te, Simone” Quella di Pietro è la Beatitudine suprema : accogliendo il Figlio, entra nel Regno del Padre. Lui è il primo che riceve la rivelazione di ciò che è nascosto ai sapienti e agli intelligenti. Pietro vede quanto occhio umano mai vide : ciò che Dio ha preparato per coloro che Lo amano nella Carne del Figlio. Il cristianesimo è conoscere a amare la persona di Gesù.
    Credere al Suo messaggio non è apprezzare o adottare la Sua dottrina : è conoscere e amare Lui come Figlio di Dio, che si è fatto mio fratello per darmi il Suo stesso rapporto col Padre.
    E' il Signore che mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal 2,20).

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  2. Antifona
    O Dio, vieni a salvarmi,
    Signore, vieni presto in mio aiuto.
    Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
    Signore, non tardare. (Sal 69,2.6)

    Colletta
    Mostra la tua continua benevolenza, o Padre,
    e assisti il tuo popolo,
    che ti riconosce creatore e guida;
    rinnova l’opera della tua creazione
    e custodisci ciò che hai rinnovato.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Ne uscì acqua in abbondanza.
    Dal libro dei Numeri
    Nm 20,1-13

    In quei giorni, tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin il primo mese, e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu sepolta Maria.
    Mancava l’acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aronne. Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: «Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore! Perché avete condotto l’assemblea del Signore in questo deserto per far morire noi e il nostro bestiame? E perché ci avete fatto uscire dall’Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni, e non c’è acqua da bere».
    Allora Mosè e Aronne si allontanarono dall’assemblea per recarsi all’ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e la gloria del Signore apparve loro. Il Signore parlò a Mosè dicendo: «Prendi il bastone; tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e parlate alla roccia sotto i loro occhi, ed essa darà la sua acqua; tu farai uscire per loro l’acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al loro bestiame».
    Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore gli aveva ordinato. Mosè e Aronne radunarono l’assemblea davanti alla roccia e Mosè disse loro: «Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?». Mosè alzò la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne bevvero la comunità e il bestiame.
    Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Poiché non avete creduto in me, in modo che manifestassi la mia santità agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete quest’assemblea nella terra che io le do».
    Queste sono le acque di Merìba, dove gli Israeliti litigarono con il Signore e dove egli si dimostrò santo in mezzo a loro.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 94 (95)

    R. Ascoltate oggi la voce del Signore:
    non indurite il vostro cuore.

    Venite, cantiamo al Signore,
    acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
    Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
    a lui acclamiamo con canti di gioia. R.

    Entrate: prostràti, adoriamo,
    in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
    È lui il nostro Dio
    e noi il popolo del suo pascolo,
    il gregge che egli conduce. R.

    Se ascoltaste oggi la sua voce!
    «Non indurite il cuore come a Merìba,
    come nel giorno di Massa nel deserto,
    dove mi tentarono i vostri padri:
    mi misero alla prova
    pur avendo visto le mie opere». R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
    e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. (Mt 16,18)

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    Risposte
    1. Alleluia.

      Vangelo
      Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 16,13-23

      In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
      Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
      E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
      Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
      Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

      Parola del Signore.

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  3. PAROLE DEI PAPI
    Pensiamoci: non succede lo stesso anche a noi? Noi ripetiamo il Credo, lo diciamo con fede; ma davanti alle prove dure della vita sembra che tutto vacilli. Siamo portati a protestare col Signore, dicendogli che non è giusto, che ci devono essere altre vie, più diritte, meno faticose. Viviamo la lacerazione del credente, che crede in Gesù, si fida di Lui; ma nello stesso tempo sente che è difficile seguirlo ed è tentato di cercare strade diverse da quelle del Maestro. (P, Francesco Angelus, 29 giugno 2022)
    ---Le Parole dei Papi
    «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Con queste parole Pietro, interrogato dal Maestro, assieme agli altri discepoli, circa la sua fede in Lui, esprime in sintesi il patrimonio che da duemila anni la Chiesa, attraverso la successione apostolica, custodisce, approfondisce e trasmette.

    Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, cioè l’unico Salvatore e il rivelatore del volto del Padre.

    In Lui Dio, per rendersi vicino e accessibile agli uomini, si è rivelato a noi negli occhi fiduciosi di un bambino, nella mente vivace di un giovane, nei lineamenti maturi di un uomo (cfr Conc. Vat. II, Cost. Past. Gaudium et spes, 22), fino ad apparire ai suoi, dopo la risurrezione, con il suo corpo glorioso. Ci ha mostrato così un modello di umanità santa che tutti possiamo imitare, insieme alla promessa di un destino eterno che invece supera ogni nostro limite e capacità.

    Pietro, nella sua risposta, coglie tutte e due queste cose: il dono di Dio e il cammino da percorrere per lasciarsene trasformare, dimensioni inscindibili della salvezza, affidate alla Chiesa perché le annunci per il bene del genere umano. (Leone XIV - Santa Messa di chiusura del Conclave presieduta dal nuovo pontefice con i cardinali elettori, 9 maggio 2025)

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