Antifona Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno: tu sei buono, o Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5) Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Padre, che guardi con amore ai tuoi figli, ispiraci pensieri secondo il tuo cuore, perché non ci conformiamo alla mentalità di questo mondo, ma, seguendo le orme di Cristo, scegliamo sempre le vie che accrescono la vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura La parola del Signore è diventata per me causa di vergogna. Dal libro del profeta Geremìa Ger 20,7-9
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 62 (63) R. Ha sete di te, Signore, l'anima mia. O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. R.
Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. R.
Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. R.
Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene. R.
Seconda Lettura Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 12,1-2
Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Parola di Dio. Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. (Cf. Ef 1,17-18)
Alleluia.
Vangelo Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 16,21-27
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
L’odierno brano evangelico ( Mt 16,21-27) è collegato a quello di domenica scorsa (Mt 16,13-20). Dopo che Pietro, a nome anche degli altri discepoli, ha professato la fede in Gesù come Messia e Figlio di Dio, Gesù stesso incomincia a parlare loro della sua passione. Lungo il cammino verso Gerusalemme, spiega apertamente ai suoi amici ciò che lo attende alla fine nella città santa: preannuncia il suo mistero di morte e di risurrezione, di umiliazione e di gloria. Dice che dovrà «soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt 16,21). Ma le sue parole non sono comprese, perché i discepoli hanno una fede ancora immatura e troppo legata alla mentalità di questo mondo ( Rm 12,2). Loro pensano a una vittoria troppo terrena, e per questo non capiscono il linguaggio della croce.
Di fronte alla prospettiva che Gesù possa fallire e morire in croce, lo stesso Pietro si ribella e gli dice: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai!» (v. 22). Crede in Gesù – Pietro è così – ha fede, crede in Gesù, crede; lo vuole seguire, ma non accetta che la sua gloria passi attraverso la passione. Per Pietro e gli altri discepoli – ma anche per noi! – la croce è una cosa scomoda, la croce è uno “scandalo”, mentre Gesù considera “scandalo” il fuggire dalla croce, che vorrebbe dire sottrarsi alla volontà del Padre, alla missione che Lui gli ha affidato per la nostra salvezza. Per questo Gesù risponde a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!» (v. 23). Dieci minuti prima, Gesù ha lodato Pietro, gli ha promesso di essere la base della sua Chiesa, il fondamento; dieci minuti dopo gli dice “Satana”. Come mai si capisce questo? Succede a tutti noi! Nei momenti di devozione, di fervore, di buona volontà, di vicinanza al prossimo, guardiamo Gesù e andiamo avanti; ma nei momenti in cui viene incontro la croce, fuggiamo. Il diavolo, Satana – come dice Gesù a Pietro – ci tenta. È proprio del cattivo spirito, è proprio del diavolo allontanarci dalla croce, dalla croce di Gesù.
Rivolgendosi poi a tutti, Gesù aggiunge: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua» (v. 24). In questo modo Egli indica la via del vero discepolo, mostrando due atteggiamenti. Il primo è «rinunciare a sé stessi», che non significa un cambiamento superficiale, ma una conversione, un capovolgimento di mentalità e di valori. L’altro atteggiamento è quello di prendere la propria croce. Non si tratta solo di sopportare con pazienza le tribolazioni quotidiane, ma di portare con fede e responsabilità quella parte di fatica, quella parte di sofferenza che la lotta contro il male comporta. La vita dei cristiani è sempre una lotta. La Bibbia dice che la vita del credente è una milizia: lottare contro il cattivo spirito, lottare contro il Male.
Così l’impegno di “prendere la croce” diventa partecipazione con Cristo alla salvezza del mondo. Pensando a questo, facciamo in modo che la croce appesa alla parete di casa, o quella piccola che portiamo al collo, sia segno del nostro desiderio di unirci a Cristo nel servire con amore i fratelli, specialmente i più piccoli e fragili. La croce è segno santo dell’Amore di Dio, è segno del Sacrificio di Gesù, e non va ridotta a oggetto scaramantico oppure a monile ornamentale. Ogni volta che fissiamo lo sguardo sull’immagine di Cristo crocifisso, pensiamo che Lui, come vero Servo del Signore, ha realizzato la sua missione dando la vita, versando il suo sangue per la remissione dei peccati. E non lasciamoci portare dall’altra parte, nella tentazione del Maligno. Di conseguenza, se vogliamo essere suoi discepoli, siamo chiamati a imitarlo, spendendo senza riserve la nostra vita per amore di Dio e del prossimo.
Антифон Помилуй мене, Господи, взиваю до Тебе цілий день: Ти благий, Господи, і прощаєш, Ти повний милосердя до тих, хто взиває до Тебе. (Пс 85,3.5) Всемогутній Боже, єдине джерело кожного досконалого дару, всели в наші серця любов до Твого імені, пошири нашу відданість Тобі, нехай кожне зерно добра дозріє і пильно зберігай його. За Господа нашого Ісуса Христа.
Отче, що з любов’ю дивишся на своїх дітей, надихни нас думками за своїм серцем, щоб ми не підлаштовувалися під менталітет цього світу, але, наслідуючи Христа, завжди обирали шляхи, які збільшують життя . За Господа нашого Ісуса Христа.
Перше читання Слово Господнє стало для мене соромом. З книги пророка Єремії Гер 20,7-9
Спокусив Ти мене, Господи, і я дався спокусити; ти вчинив наді мною насильство і переміг. Я щодня ставав об’єктом глузування; всі висміюють мене.
Коли я говорю, я повинен кричати, я повинен кричати: «Насильство! Гніт!». Так слово Господнє стало для мене соромом і глузуванням увесь день. Я сказав собі: «Я більше не буду думати про нього, я більше не буду говорити від його імені!» Але в серці моїм був, як палаючий вогонь, що тримався в моїх кістках; Я намагався це стримати, але я не міг.
Слово Боже
Респонсорійний псалом З Пс 62 (63) Р. Тебе, Господи, прагне душа моя. Боже, Ти мій Бог, я від зорі шукаю Тебе, моя душа прагне Тебе, моє тіло жадає Тебе в посушливій, спраглій землі без води. Р.
Тож у святині я споглядав Тебе, дивлячись на Твою силу та Твою славу. Оскільки твоя любов цінніша за життя, мої вуста співатимуть тобі хвалу. Р.
Тож благословлю вас на все життя: в ім’я ваше підійму руки. Як наситившись найкращою їжею, уста мої прославлятимуть Тебе радісними устами. Р.
Коли я думаю про вас, хто допоміг мені, Я тішуся тінню твоїх крил. Моя душа пригорнулася до Тебе: Твоя правиця підтримує мене. Р.
Друге читання Принесіть ваші тіла в живу жертву. З послання святого апостола Павла до Римлян Рим 12,1-2
Браття, благаю вас, Божим милосердям, принести ваші тіла в жертву живу, святу і приємну Богові; це ваше духовне поклоніння. Не пристосовуйтеся до цього світу, але дозвольте собі змінитися, оновлюючи свій спосіб мислення, щоб мати змогу розрізняти, що є воля Божа, що є добрим, приємним і досконалим.
Слово Боже.Возголос на Євангеліє Алилуя, алилуя.
Отець Господа нашого Ісуса Христа просвіти очі нашого серця, щоб ми зрозуміли, до якої надії Він нас покликав. (Пор. Еф. 1,17-18)
Алилуя.
Євангеліє Євангеліє Коли хто хоче йти за мною, нехай зречеться самого себе. З Євангелія від Матвія Мт 16,21-27
У той час Ісус почав пояснювати Своїм учням, що Йому належить піти в Єрусалим і сильно постраждати від старших, первосвящеників і книжників, бути вбитим і воскреснути третій день. Петро відвів його вбік і почав докоряти йому, кажучи: «Боже, Господи! з тобою цього ніколи не станеться». Але він, обернувшись, сказав Петру: «Іди за мною, сатано! Ти мені скандал, бо думаєш не по-божому, а по-людськи!». Тоді Ісус сказав своїм учням: «Як хто хоче йти за мною, нехай зречеться самого себе, візьме свій хрест і йде за мною. Бо хто хоче врятувати своє життя, той погубить його; а хто погубить своє життя заради Мене, той знайде його. Бо яка користь людині, якщо вона здобуде весь світ, але погубить своє життя? Або що може дати людина взамін за своє життя? Бо має прийти Син Людський у славі Отця Свого з Анголами Своїми, і тоді віддасть кожному згідно з ділами його».
FAUSTI - Ciò che Gesù propone è un atto libero di volontà . La massima libertà dell'uomo è fare lo stesso cammino del Signore. Andare dietro a Lui è il cammino dell'esodo,la realizzazione piena dell'uomo,la vittoria sull'egoismo e sulla morte. Lui è la nube e il fuoco che ci guida verso la libertà. Bisogna rinnegare il falso io, deformato dalla menzogna e dalla paura, è far nascere il proprio vero io. La morte dell'egoismo è la nascita dell'amore. Uno, se vuole essere se stesso, deve smettere di pensare a se stesso. Solo allora ha il suo volto rivolto all'altro. La croce di ciascuno è lottare con il male che è in lui . È la lotta contro il proprio egoismo , che solo lui può fare. In questa lotta però non è solo, è in compagnia del suo Signore che ha preceduto e lo accompagna. Scampare alla minaccia incombente della morte è l'intento proprio di ogni pensare e agire. Per questo diventiamo egoisti e, invece di salvarci, ci perdiamo. Una vita ispirata all'egoismo, è già morta, perduta per sempre. La vita è amare fino a dare la vita per Colui che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20) La vita è lo Spirito Santo, l'amore tra Padre e Figlio, dono reciproco dell'uno all'altro. Chi ama è passato dalla morte alla vita, ha già ora la vita che non muore (1 Gv 3,14)
Antifona
RispondiEliminaPietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
tu sei buono, o Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)
Dio onnipotente,
unica fonte di ogni dono perfetto,
infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome,
accresci la nostra dedizione a te,
fa’ maturare ogni germe di bene
e custodiscilo con vigile cura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Padre, che guardi con amore ai tuoi figli,
ispiraci pensieri secondo il tuo cuore,
perché non ci conformiamo
alla mentalità di questo mondo,
ma, seguendo le orme di Cristo,
scegliamo sempre le vie che accrescono la vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
La parola del Signore è diventata per me causa di vergogna.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 20,7-9
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 62 (63)
R. Ha sete di te, Signore, l'anima mia.
O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua. R.
Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode. R.
Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. R.
Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene. R.
Seconda Lettura
Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 12,1-2
Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. (Cf. Ef 1,17-18)
Alleluia.
Vangelo
Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16,21-27
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Parola del Signore.
PAPA FRANCESCO
EliminaANGELUS 30 agosto 2020
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
L’odierno brano evangelico ( Mt 16,21-27) è collegato a quello di domenica scorsa (Mt 16,13-20). Dopo che Pietro, a nome anche degli altri discepoli, ha professato la fede in Gesù come Messia e Figlio di Dio, Gesù stesso incomincia a parlare loro della sua passione. Lungo il cammino verso Gerusalemme, spiega apertamente ai suoi amici ciò che lo attende alla fine nella città santa: preannuncia il suo mistero di morte e di risurrezione, di umiliazione e di gloria. Dice che dovrà «soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt 16,21). Ma le sue parole non sono comprese, perché i discepoli hanno una fede ancora immatura e troppo legata alla mentalità di questo mondo ( Rm 12,2). Loro pensano a una vittoria troppo terrena, e per questo non capiscono il linguaggio della croce.
Di fronte alla prospettiva che Gesù possa fallire e morire in croce, lo stesso Pietro si ribella e gli dice: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai!» (v. 22). Crede in Gesù – Pietro è così – ha fede, crede in Gesù, crede; lo vuole seguire, ma non accetta che la sua gloria passi attraverso la passione. Per Pietro e gli altri discepoli – ma anche per noi! – la croce è una cosa scomoda, la croce è uno “scandalo”, mentre Gesù considera “scandalo” il fuggire dalla croce, che vorrebbe dire sottrarsi alla volontà del Padre, alla missione che Lui gli ha affidato per la nostra salvezza. Per questo Gesù risponde a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!» (v. 23). Dieci minuti prima, Gesù ha lodato Pietro, gli ha promesso di essere la base della sua Chiesa, il fondamento; dieci minuti dopo gli dice “Satana”. Come mai si capisce questo? Succede a tutti noi! Nei momenti di devozione, di fervore, di buona volontà, di vicinanza al prossimo, guardiamo Gesù e andiamo avanti; ma nei momenti in cui viene incontro la croce, fuggiamo. Il diavolo, Satana – come dice Gesù a Pietro – ci tenta. È proprio del cattivo spirito, è proprio del diavolo allontanarci dalla croce, dalla croce di Gesù.
Rivolgendosi poi a tutti, Gesù aggiunge: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua» (v. 24). In questo modo Egli indica la via del vero discepolo, mostrando due atteggiamenti. Il primo è «rinunciare a sé stessi», che non significa un cambiamento superficiale, ma una conversione, un capovolgimento di mentalità e di valori. L’altro atteggiamento è quello di prendere la propria croce. Non si tratta solo di sopportare con pazienza le tribolazioni quotidiane, ma di portare con fede e responsabilità quella parte di fatica, quella parte di sofferenza che la lotta contro il male comporta. La vita dei cristiani è sempre una lotta. La Bibbia dice che la vita del credente è una milizia: lottare contro il cattivo spirito, lottare contro il Male.
Così l’impegno di “prendere la croce” diventa partecipazione con Cristo alla salvezza del mondo. Pensando a questo, facciamo in modo che la croce appesa alla parete di casa, o quella piccola che portiamo al collo, sia segno del nostro desiderio di unirci a Cristo nel servire con amore i fratelli, specialmente i più piccoli e fragili. La croce è segno santo dell’Amore di Dio, è segno del Sacrificio di Gesù, e non va ridotta a oggetto scaramantico oppure a monile ornamentale. Ogni volta che fissiamo lo sguardo sull’immagine di Cristo crocifisso, pensiamo che Lui, come vero Servo del Signore, ha realizzato la sua missione dando la vita, versando il suo sangue per la remissione dei peccati. E non lasciamoci portare dall’altra parte, nella tentazione del Maligno. Di conseguenza, se vogliamo essere suoi discepoli, siamo chiamati a imitarlo, spendendo senza riserve la nostra vita per amore di Dio e del prossimo.
Антифон
EliminaПомилуй мене, Господи, взиваю до Тебе цілий день:
Ти благий, Господи, і прощаєш,
Ти повний милосердя до тих, хто взиває до Тебе. (Пс 85,3.5)
Всемогутній Боже,
єдине джерело кожного досконалого дару,
всели в наші серця любов до Твого імені,
пошири нашу відданість Тобі,
нехай кожне зерно добра дозріє
і пильно зберігай його.
За Господа нашого Ісуса Христа.
Отче, що з любов’ю дивишся на своїх дітей,
надихни нас думками за своїм серцем,
щоб ми не підлаштовувалися
під менталітет цього світу,
але, наслідуючи Христа,
завжди обирали шляхи, які збільшують життя .
За Господа нашого Ісуса Христа.
Перше читання
Слово Господнє стало для мене соромом.
З книги пророка Єремії
Гер 20,7-9
Спокусив Ти мене, Господи, і я дався спокусити;
ти вчинив наді мною насильство і переміг.
Я щодня ставав об’єктом глузування;
всі висміюють мене.
Коли я говорю, я повинен кричати,
я повинен кричати: «Насильство! Гніт!».
Так слово Господнє стало для мене
соромом і глузуванням увесь день.
Я сказав собі: «Я більше не буду думати про нього,
я більше не буду говорити від його імені!»
Але в серці моїм був, як палаючий вогонь,
що тримався в моїх кістках;
Я намагався це стримати,
але я не міг.
Слово Боже
Респонсорійний псалом
З Пс 62 (63)
Р. Тебе, Господи, прагне душа моя.
Боже, Ти мій Бог,
я від зорі шукаю Тебе,
моя душа прагне Тебе,
моє тіло жадає Тебе
в посушливій, спраглій землі без води. Р.
Тож у святині я споглядав Тебе,
дивлячись на Твою силу та Твою славу.
Оскільки твоя любов цінніша за життя,
мої вуста співатимуть тобі хвалу. Р.
Тож благословлю вас на все життя:
в ім’я ваше підійму руки.
Як наситившись найкращою їжею,
уста мої прославлятимуть Тебе радісними устами. Р.
Коли я думаю про вас, хто допоміг мені,
Я тішуся тінню твоїх крил.
Моя душа пригорнулася до Тебе:
Твоя правиця підтримує мене. Р.
Друге читання
Принесіть ваші тіла в живу жертву.
З послання святого апостола Павла до Римлян
Рим 12,1-2
Браття, благаю вас, Божим милосердям, принести ваші тіла в жертву живу, святу і приємну Богові; це ваше духовне поклоніння.
Не пристосовуйтеся до цього світу, але дозвольте собі змінитися, оновлюючи свій спосіб мислення, щоб мати змогу розрізняти, що є воля Божа, що є добрим, приємним і досконалим.
Слово Боже.Возголос
на Євангеліє
Алилуя, алилуя.
Отець Господа нашого Ісуса Христа
просвіти очі нашого серця,
щоб ми зрозуміли, до якої надії Він нас покликав. (Пор. Еф. 1,17-18)
Алилуя.
Євангеліє Євангеліє
Коли хто хоче йти за мною, нехай зречеться самого себе.
З Євангелія від Матвія
Мт 16,21-27
У той час Ісус почав пояснювати Своїм учням, що Йому належить піти в Єрусалим і сильно постраждати від старших, первосвящеників і книжників, бути вбитим і воскреснути третій день.
Петро відвів його вбік і почав докоряти йому, кажучи: «Боже, Господи! з тобою цього ніколи не станеться». Але він, обернувшись, сказав Петру: «Іди за мною, сатано! Ти мені скандал, бо думаєш не по-божому, а по-людськи!».
Тоді Ісус сказав своїм учням: «Як хто хоче йти за мною, нехай зречеться самого себе, візьме свій хрест і йде за мною. Бо хто хоче врятувати своє життя, той погубить його; а хто погубить своє життя заради Мене, той знайде його.
Бо яка користь людині, якщо вона здобуде весь світ, але погубить своє життя? Або що може дати людина взамін за своє життя?
Бо має прийти Син Людський у славі Отця Свого з Анголами Своїми, і тоді віддасть кожному згідно з ділами його».
Слово Господнє.
FAUSTI - Ciò che Gesù propone è un atto libero di volontà . La massima libertà dell'uomo è fare lo stesso cammino del Signore.
RispondiEliminaAndare dietro a Lui è il cammino dell'esodo,la realizzazione piena dell'uomo,la vittoria sull'egoismo e sulla morte.
Lui è la nube e il fuoco che ci guida verso la libertà.
Bisogna rinnegare il falso io, deformato dalla menzogna e dalla paura, è far nascere il proprio vero io. La morte dell'egoismo è la nascita dell'amore.
Uno, se vuole essere se stesso, deve smettere di pensare a se stesso. Solo allora ha il suo volto rivolto all'altro.
La croce di ciascuno è lottare con il male che è in lui .
È la lotta contro il proprio egoismo , che solo lui può fare. In questa lotta però non è solo, è in compagnia del suo Signore che ha preceduto e lo accompagna.
Scampare alla minaccia incombente della morte è l'intento proprio di ogni pensare e agire.
Per questo diventiamo egoisti e, invece di salvarci, ci perdiamo.
Una vita ispirata all'egoismo, è già morta, perduta per sempre.
La vita è amare fino a dare la vita per Colui che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20)
La vita è lo Spirito Santo, l'amore tra Padre e Figlio, dono reciproco dell'uno all'altro.
Chi ama è passato dalla morte alla vita, ha già ora la vita che non muore (1 Gv 3,14)
continua commento in
"SU VIDA" Mt 16,26-27 "SU REINO" Mt 16,28