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mercoledì 19 luglio 2017

"NI SIQUIERA SOY DIGNO DE QUITARLE LAS SANDALIAS" Mt 3, 10-11


3 commenti:

  1. S. FAUSTI - "Io vi battezzo con acqua" Il Battista non dà la vita.
    Come tutti i profeti fa riconoscere la morte perché ci si volga alla vita.
    Il Signore è" Colui che viene". Ma non può arrivare se non dopo il Battista : solo il nostro desiderio gli apre la porta.
    Giovanni si ritiene meno di un servo che porta i sandali!.

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  2. PRIMA LETTURA (Es 3,1-6.9-12)
    L'angelo del Signore apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.
    Dal libro dell'Esodo
    In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: «Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va'! Io ti mando dal faraone. Fa' uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall'Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, servirete Dio su questo monte».
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102)
    R. Misericordioso e pietoso è il Signore.
    Benedici il Signore, anima mia,
    quanto è in me benedica il suo santo nome.
    Benedici il Signore, anima mia,
    non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
    Egli perdona tutte le tue colpe,
    guarisce tutte le tue infermità,
    salva dalla fossa la tua vita,
    ti circonda di bontà e misericordia. R.
    Il Signore compie cose giuste,
    difende i diritti di tutti gli oppressi.
    Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
    le sue opere ai figli d'Israele. R.

    CANTO AL VANGELO (Mt 11,25)
    R. Alleluia, alleluia.
    Ti rendo lode, Padre,
    Signore del cielo e della terra,
    perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
    R. Alleluia.

    VANGELO (Mt 11,25-27)
    Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
    + Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno
    conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
    Parola del Signore.

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  3. Cesare FALLETTI - “TOGLITI I CALZARI” le pecore avevano trovato uno spazio erboso e Mosè si guardava attorno e osservava con aria distratta quella montagna imponente verso cui l'aveva condotto la ricerca di un pascolo.
    La sua attenzione improvvisamente si porta su un cespuglio di spine e sterpaglie che sembra aver preso fuoco. Incidente banale, ma quel fuoco è diverso. Il cespuglio non sembra attaccato e il fuoco nasce da niente e non brucia nulla. Quel fuoco lo attira.
    Mosè si avvicina come per esaminare un fatto curioso... e si scopre aspettato da Qualcuno.
    “Mosè, Mosè” Chi può chiamarlo in quel deserto? “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Va' , ti mando da Faraone” (Es 3,6).
    Non è facile cogliere subito il significato di un incontro con Dio ! Mosè sa che i suoi antenati avevano avuto una relazione intima con un Dio che era loro apparso, li aveva coperti di benedizioni e consolati con misteriose promesse.
    ...Aveva una bella posizione a corte e ora è profugo, lontano dai suoi , pastore di un gregge non suo. Cosa sono dunque questa chiamata e questa missione? Diffidenza, paura, sorpresa, inquietudine, esaltazione, speranza si mescolano nel suo cuore. Piano piano si fa strada la certezza che non può tirarsi indietro, andarsene come se nulla fosse, rifiutare l'invito.
    “Perché proprio io ?” più Mosè cerca di tirarsi indietro e più il Signore precisa la Sua chiamata che sempre meglio si presenta come missione e invito all'intimità. Gli rivela il Suo Nome, si fa suo amico, illumina il suo volto, gli apre il Suo segreto e scopre il Suo progetto.
    E Mosè si mette a fare prodigi, cose mai fatte, con un coraggio nuovo, una fiducia che non conosceva, lui il povero profugo, pastore di pecore, cresciuto alla corte di Faraone.
    Dì solamente “Sì”, Mosè, e porterai un popolo immenso attraverso il deserto fino alla terra promessa, vedrai il Signore liberare Israele con mano potente e braccio teso.
    E ANCHE TU, CHIUNQUE TU SIA, DI' IL TUO “SI'”, ANCHE SE NON PUOI SAPERE OGGI QUANTO IL SIGNORE L'ASPETTA, NON PUOI CONOSCERE IL PESO CHE POTRA' AVERE PER TE , PER LA CHIESA E PER TUTTI I FRATELLI, PER IL MONDO E PER LA CREAZIONE CHE GEME NELL'ATTESA DELLA LIBERAZIONE!

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