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mercoledì 26 luglio 2017

"DE TODA PALABRA" Mt 4,1-4


2 commenti:


  1. PRIMA LETTURA (Es 16,1-5.9-15)
    saprete che io sono il Signore, vostro Dio
    Dal Libro dell’Esodo
    Gli Israeliti levarono le tende da Elìm e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elìm e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dalla terra d'Egitto. Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno». Mosè disse ad Aronne: «Da' questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: "Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!"». Ora, mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco, la gloria del Signore si manifestò attraverso la nube. Il Signore disse a Mosè: «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio"». La sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino c'era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c'era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 77)
    R. Diede loro pane dal cielo.
    Nel loro cuore tentarono Dio,
    chiedendo cibo per la loro gola.
    Parlarono contro Dio,
    dicendo: «Sarà capace Dio
    di preparare una tavola nel deserto?». R.
    Diede ordine alle nubi dall'alto
    e aprì le porte del cielo;
    fece piovere su di loro la manna per cibo
    e diede loro pane del cielo. R.
    L'uomo mangiò il pane dei forti;
    diede loro cibo in abbondanza.
    Scatenò nel cielo il vento orientale,
    con la sua forza fece soffiare il vento australe. R.
    Su di loro fece piovere carne come polvere
    e uccelli come sabbia del mare,
    li fece cadere in mezzo ai loro accampamenti,
    tutt'intorno alle loro tende. R.


    CANTO AL VANGELO
    R. Alleluia, Alleluia.
    Il seme è la parola di Dio,
    il seminatore è Cristo:
    chiunque trova lui, ha la vita eterna.
    R. Alleluia.

    VANGELO (Mt 13,1-9)
    Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto
    + Dal Vangelo secondo Matteo
    Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
    Parola del Signore.

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  2. S. FAUSTI – Gesù fu portato su nel deserto. Lo Spirito ricevuto nel battesimo Lo porta non in un luogo privilegiato, bensì nel deserto montagnoso che si trova sopra il Giordano.
    Nel deserto si trovò Adamo, dopo il peccato e Israele dopo l'uscita dall' Egitto .
    È il luogo invivibile, della prova e della caduta.
    Lì Dio ci rieduca all'ascolto, per ricondurci alla “ terra”. Il Figlio, dopo il battesimo, è portato nel deserto per incontrare i figli disobbedienti e ingiusti che in esso si sono perduti.
    Compiuta la scelta buona, c'è la difficoltà di portarla avanti. Le tentazioni non esistono finché si fa il male. Vengono quando ci si ribella a esso, e con violenza proporzionale all'impegno.
    Fu facile per il Signore liberare Israele dall'Egitto e dalle mani del faraone ; gli sarà più difficile liberarlo dall'Egitto e dal faraone che è in lui stesso.
    Non gli basteranno quarant'anni di paziente lavoro.
    “Avendo digiunato quaranta giorni e quaranta notti” E' un richiamo ai quaranta giorni di Mosè sul monte e di Elia in cammino verso l' Oreb (Es 34,8 – 1 Re 19,1-8). il numero allude anche agli anni di Israele nel deserto : è una vita!
    Considerare il cibo come vita è causa di bulimia nel caso di assunzione, di anoressia nel caso di rifiuto. Ma questo digiuno è delirio di onnipotenza, volontà di controllo sulla vita ; quello di Gesù invece è riconoscimento che la vita è un dono , e non viene dal cibo, ma dal Padre.
    Il punto d'attacco della tentazione è la fame, il bisogno.
    “Se sei Figlio di Dio” la tentazione viene quando cerchi il bene, e in due forme diverse : togliendoti la voglia di cercarlo o, come qui, facendotelo cercare in modo sbagliato.
    “Pietre/pani” E' la tentazione del messianismo economico : soddisfare il bisogno primo di ogni animale , considerare il pane come assoluto e il resto al suo servizio.
    In questa prospettiva la salvezza è la salute mia e tutto ciò che la può garantire.
    Il mio corpo è il mio dio, il resto è funzionale a questo.
    Le paure, le lotte, le ingiustizie e le oppressioni nel mondo nascono da questa assolutizzazione del proprio benessere fisico, senza sapere che questo non è il fine, bensì un mezzo che ha un fine e una fine. Alla prospettiva ovvia e naturale dell'uomo, Gesù risponde con la prospettiva di Dio : “Sta scritto”.
    “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” Richiama la prima tentazione d'Israele nel deserto : il bisogno di pane, al quale Dio rispose con la manna.
    E' anche la prima tentazione dell'uomo che consiste nel porre la falsa alternativa tra pane e Parola, materia e Spirito, uomo e Dio.
    Questo capita quando si fa delle proprie fami l'assoluto.
    L'assoluto non è la vita materiale, ma il “modo” in cui la vivo.
    Se ascolto la Parola del Padre, vivo da figlio e da fratello.
    Questo assicura già ora il pane quotidiano a tutti e la vita eterna di cui è segno.

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