Archivio blog

lunedì 31 luglio 2017

"AL SEÑOR TU DIOS ADORARÁS" MT 4, 8- 11

S

2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Tutti i regni del mondo” Il Messia deve dominare da mare a mare (Sl 72,8) , a Lui è stato dato ogni potere , in cielo e sulla terra (28,16-20). Ma tutti i regni e i re di questo mondo sono il capovolgimento grottesco di Dio e del Suo Regno. Tolgono la libertà, invece di darla, cercano il dominio invece del servizio, gonfiano di vanagloria invece di riflettere la “gloria”.
    Il potere è concesso a chi adora satana, a chi lo ritiene come valore assoluto. Vorremmo che il Messia fosse il garante divino del potere dell'uomo sull'uomo.
    Ma Dio non conferma il nostro male. Preferisce liberarcene.
    Il potere è il vero idolo, l'alternativa unica a Dio , è il dio di questo mondo.
    Gesù sarà Re, ma sulla croce.
    Lì si rivelerà come libertà assoluta, mettendo la vita a servizio di tutti, senza dominare nessuno.
    Pietro sarà chiamato satana , perchè attende un Messia di questo tipo e non il Crocifisso.
    Quanti cristi satanici che rispondono ai nostri deliri di potenza!
    La Croce è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e ogni nostra immagine religiosa di Lui (Bonhoeffer).
    Il potere di satana sul mondo si farà sempre più forte.
    Cristo lo vincerà sulla Croce. La stessa Chiesa, Sua sposa, lo vincerà quando sarà disposta a condividere la sorte del suo con- sorte.
    “Il Signore Dio tuo adorerai” Gesù risponde con Dt 6,13 , in cui si richiama il vitello d'oro.
    Qui c'è la vera alternativa tra ciò che è e ciò che appare , ma non è.
    L'idolo grande, affascinante e tremendo, tutto d'oro, ma con i piedi d'argilla, è spazzato via dal “sassolino “ della debolezza di Dio.
    Questa di Gesù è la vittoria definitiva, anticipo della nostra. Tutti, come siamo caduti nella sconfitta di Adamo, siamo vincitori nel Suo trionfo.
    Gli angeli sono al servizio di Dio ; ora anche del Figlio dell'uomo. Infatti la Sua obbedienza di Figlio Lo restituisce alla Sua condizione divina.

    RispondiElimina
  2. PRIMA LETTURA (Es 32,15-24.30-34)
    Questo popolo ha commesso un grande peccato
    Dal primo libro dei Re
    In quei giorni, Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
    Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il grido di chi canta: Vittoria! Non è il grido di chi canta: Disfatta! Il grido di chi canta a due cori io sento». Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti. Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».
    Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa». Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!». Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Ora và, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato» .
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105)
    R. Perdona, Signore, l'infedeltà del tuo popolo.
    I figli di Israele si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
    si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
    scambiarono la loro gloria
    con la figura di un toro che mangia fieno. R.
    Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
    che aveva operato in Egitto cose grandi,
    prodigi nel paese di Cam,
    cose terribili presso il mar Rosso. R.
    Egli aveva già deciso di sterminarli,
    se Mosè suo eletto
    non fosse stato sulla breccia di fronte a lui,
    per stornare la sua collera dallo sterminio. R.


    CANTO AL VANGELO (cf. Mt 11,25)
    R. Alleluia, Alleluia.
    Siamo il campo di Dio:
    non chi pianta né chi irriga è qualche cosa,
    ma è Dio che fa crescere.
    Alleluia. R.

    VANGELO (Mt 13,31-35)
    Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa
    + Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, Gesù espose alla folla un' altra parabola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

    Parola del Signore.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.