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martedì 25 luglio 2017

"ESTE ES MI HIJO, EL AMADO" Mt 3,15-17


2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Lascia per ora “. Gesù chiede a me, come a Giovanni, che non gli impedisca di entrare nella mia morte. Diversamente non può darmi la Sua vita, proprio là dove ne ho bisogno!.
    Così conviene a noi, a te e a me, dice Gesù. Conviene a te che io mi immerga nella tua solitudine e ti sia vicino ; e conviene a me, perché diversamente non sarei l'Emmanuele, il Dio Amore.
    Ciò che per te è conveniente, per me è necessario!.
    Così sia io che tu compiamo ogni giustizia.
    La giustizia è ciò che Dio vuole.
    E Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati mediante la conoscenza della loro verità di figli nel Figlio (1Tm 2,4).
    La Sua immersione nelle acque della nostra morte è per Lui il passaggio obbligato per rivelarsi il Figlio.
    “Ecco si aprirono i cieli” . Nella Sua morte si squarcerà il velo del tempio. Dio non è più nascosto ; il cielo, prima chiuso , si è aperto.
    Si compie il desiderio del profeta : “Se Tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19).
    “Una voce” : Dio non ha volto ; non bisogna farsi immagini di Lui, come pure dell'uomo.
    Perché Lui è Voce, che esprime la Parola, e il Suo Volto è il Figlio, che la realizza.
    Il Figlio è il Volto stesso del Padre : “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,9).
    Il Padre conferma la scelta di Gesù , dicendo : “Bravo ! Sei mio Figlio, uguale a me : fai ciò che a me piace fare” Anche Adamo voleva essere uguale a Dio , ma non conosceva ciò che a Dio piace.
    Il Padre in tutto il vangelo parla solo due volte .
    Qui e nella Trasfigurazione .
    Qui per confermare il Figlio nella Sua scelta di Servo ; là per rivelare a noi la Gloria di questo Figlio, perché Lo ascoltiamo e diventiamo anche noi come Lui.
    Il battesimo è la nostra nascita alla vita del Figlio.

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  2. PRIMA LETTURA (2Cor 4,7-15)
    Portiamo nel nostro corpo la morte di Gesù.
    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
    Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l'inno di ringraziamento, per la
    gloria di Dio.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 125)
    R. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.
    Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
    ci sembrava di sognare.
    Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
    la nostra lingua di gioia. R.
    Allora si diceva tra le genti:
    «Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
    Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
    eravamo pieni di gioia. R.
    Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
    come i torrenti del Negheb.
    Chi semina nelle lacrime
    mieterà nella gioia. R.
    Nell'andare, se ne va piangendo,
    portando la semente da gettare,
    ma nel tornare, viene con gioia,
    portando i suoi covoni. R.

    CANTO AL VANGELO (Gv 15,16)
    R. Alleluia, alleluia.
    Io ho scelto voi, dice il Signore,
    perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
    R. Alleluia.

    VANGELO (Mt 20,20-28)
    Il mio calice, lo berrete.
    + Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
    Parola del Signore.

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