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giovedì 27 luglio 2017

"ESTÁ ESCRITO" Mt 4, 5-7


3 commenti:

  1. S. FAUSTI – “Sul pinnacolo” E' la tentazione centrale . Un messianismo che risponda alle attese religiose, garantendo il “possesso” di Dio con segni visibili .
    Gesù fu tentato come profeta, come sacerdote e come re, intendendo rispettivamente la salvezza in modo materialistico, la comunione con Dio in modo miracolistico, la libertà in modo padronale. Sono le tentazioni di sempre : scambiare salvezza con salute, Dio con le sue ( o meglio, nostre) prestazioni/sensazioni , l'altro con il nostro potere su di lui.
    Le tentazioni non sono solo un incidente iniziale, quasi un biglietto d'ingresso.
    Sono la lotta che Gesù continuerà tutta la vita , nella fatica di vivere il proprio limite, anche quello estremo, da Figlio e non da padrone.
    Gesù ha manifestato fiducia nel Padre e nella Sua Parola.
    Ora, il diavolo, facendosi sottile teologo, cita a proposito il Sl 91 : Gesù si fida davvero della Parola del Padre, e questa merita fiducia? Si butti dal pinnacolo!
    “E' scritto anche” non si può isolare un aspetto della Parola da un altro : è “un'eresia”, con cui scelgo ciò che Dio dovrebbe fare a mio vantaggio, dimenticando che la fede è altro : è innanzitutto ascoltare e amare Lui in sé, non per ciò che dà a me.
    I doni sono segno del Suo Amore. A chi li pretende non sono dati .
    Chi ama non li richiede e ne scopre in abbondanza.
    Gesù risponde richiamando l'episodio di Massa . la tentazione dell'acqua (Es 17,1-7).
    E' la caduta nella diffidenza : chi non ha fiducia, ha fame insaziabile di conferme.
    La vita religiosa è spesso pretesa e attesa di approvazione da parte di Dio.
    Gli diciamo sempre . “Ascoltaci, o Signore!” invece di chiedergli :”fa' che Ti ascoltiamo, Signore!”
    Implicitamente pensiamo che Lui non ci voglia bene e non voglia il nostro bene. Cerchiamo in tutti
    i modi di ingraziarcelo, di piegarlo a noi, di comperarlo.
    Povero Dio, che è Amore! Questo è il peccato più grave contro di Lui, cosa dura ai Suoi orecchi.
    Dio non va tentato : non deve ascoltarci – da sempre ci ascolta ! - ma dev'essere ascoltato da noi.
    La Sua Parola ci è data perché noi , e non Lui, obbediamo a essa.

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  2. CANTO AL VANGELO
    R. Alleluia, Alleluia.
    Ti rendo lode, Padre,
    Signore del cielo e della terra,
    perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
    R. Alleluia.

    VANGELO (Mt 13,10-17)
    Perché a loro parli con parabole?
    + Dal Vangelo secondo Matteo
    In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: "Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!". Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
    Parola del Signore.

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  3. PRIMA LETTURA (Es 19,1-2.9-11.16-20b)
    Nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo
    Dal Libro dell’Esodo
    Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dalla terra d'Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
    Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te». Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Va' dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo». Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco, e ne saliva il fumo come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono del corno diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 77)
    R. A te la lode e la gloria nei secoli
    Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
    benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.
    Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
    benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.
    Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
    e siedi sui cherubini,
    benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.

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