S. FAUSTI – Quei giorni, o quel tempo, di cui il Vangelo racconta sono i giorni e il tempo in cui s'immerge chi ascolta. La lettura “attualizza” il lettore . Lo rende “attualmente” presente a ciò che accade, perché accada anche a lui. L'ascolto introduce nell'oggi eterno di Dio . Fa rivivere in prima persona ciò che è narrato . “ Affettiamoci dunque ad entrare “ in quest'oggi di Dio (Eb 4,11) Giovanni significa :”grazia di Dio” Battista, diventato quasi il suo cognome, significa “battezzatore”. Lui battezza, ossia immerge l'uomo nella sua verità, perché possa aprirsi alla verità di Dio. Non è un predicatore. E' banditore di una notizia , la notizia decisiva della storia : la fine dell'esilio e l'arrivo del Regno. E proclama le condizioni per accoglierlo. Il Battista è mandato al popolo d'Israele , primo destinatario della promessa, in cui saranno benedette tutte le stirpi della terra (Gen 12,3). “ Convertitevi” : è il centro della predicazione profetica. Dio-salva! Bisogna convertirsi a Lui, e non “per-vertirsi” in altre direzioni. La conversione è mettere al centro Dio e non il proprio io o le proprie immagini di Dio. E' ristabilire l'ordine della creazione.
CANTO AL VANGELO (Mc 1,15) R. Alleluia, alleluia. Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo. R. Alleluia.
VANGELO (Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa di Israele. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino». Parola del Signore.
PRIMA LETTURA (Gen 41,55-57; 42,5-7a.17-24a) Su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello; per questo ci ha colpiti quest'angoscia. Dal libro della Genesi In quei giorni, tutta la terra d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto, ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. Arrivarono i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c'era la carestia. Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro e li tenne in carcere per tre giorni. Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. Si dissero allora l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest'angoscia». Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: "Non peccate contro il ragazzo"? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l'interprete. Allora egli andò in disparte e pianse. Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32) R. Su di noi, Signore, sia il tuo amore. Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate. R. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. R. Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. R.
S. FAUSTI – Quei giorni, o quel tempo, di cui il Vangelo racconta sono i giorni e il tempo in cui s'immerge chi ascolta. La lettura “attualizza” il lettore . Lo rende “attualmente” presente a ciò che accade, perché accada anche a lui. L'ascolto introduce nell'oggi eterno di Dio . Fa rivivere in prima persona ciò che è narrato . “ Affettiamoci dunque ad entrare “ in quest'oggi di Dio (Eb 4,11)
RispondiEliminaGiovanni significa :”grazia di Dio” Battista, diventato quasi il suo cognome, significa “battezzatore”. Lui battezza, ossia immerge l'uomo nella sua verità, perché possa aprirsi alla verità di Dio. Non è un predicatore. E' banditore di una notizia , la notizia decisiva della storia : la fine dell'esilio e l'arrivo del Regno. E proclama le condizioni per accoglierlo.
Il Battista è mandato al popolo d'Israele , primo destinatario della promessa, in cui saranno benedette tutte le stirpi della terra (Gen 12,3).
“ Convertitevi” : è il centro della predicazione profetica. Dio-salva! Bisogna convertirsi a Lui, e non “per-vertirsi” in altre direzioni. La conversione è mettere al centro Dio e non il proprio io o le proprie immagini di Dio. E' ristabilire l'ordine della creazione.
CANTO AL VANGELO (Mc 1,15)
RispondiEliminaR. Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 10,1-7)
Rivolgetevi alle pecore perdute della casa di Israele.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
Parola del Signore.
PRIMA LETTURA (Gen 41,55-57; 42,5-7a.17-24a)
RispondiEliminaSu di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello; per questo ci ha colpiti quest'angoscia.
Dal libro della Genesi
In quei giorni, tutta la terra d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto, ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. Arrivarono i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c'era la carestia. Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro e li tenne in carcere per tre giorni. Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. Si dissero allora l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest'angoscia». Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: "Non peccate contro il ragazzo"? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l'interprete. Allora egli andò in disparte e pianse.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)
R. Su di noi, Signore, sia il tuo amore.
Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate. R.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. R.
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.