S. FAUSTI – Erode e tutta Gerusalemme ascoltano la domanda e la ricerca dei popoli che a loro si rivolgono. Il turbamento generale è la sorpresa di chi deve decidere quale re vuole : se Erode, uguale a quello che hanno tutti, oppure quello che Dio ha promesso. L'autorità politica convoca quella religiosa e intellettuale per sapere “dove” nasce questo re. Costoro hanno la risposta esatta . Muovono gli occhi sulle Scritture , ma queste non muovono i loro piedi verso il Signore. Conoscono la verità, ma ne stanno lontani. Quante volte il sapere serve per difendersi da ciò che si sa! Dovrebbero “uscire” per andare incontro al Signore. Chi non esce per incontrarlo, con il suo conoscere si fa complice di chi uccide. “Non sei la più piccola” Il più piccolo , il minimo, è il criterio della scelta di Dio, opposta a quella di Erode e di ogni uomo. Dio sceglie Israele come Suo popolo perché è il più piccolo tra i popoli . Così sceglie come re Davide, il più piccolo tra i suoi fratelli (1Sam 16,11). Dio sceglie le cose che non sono “per ridurre a nulla quelle che sono” (1Cor 1,28). per questo nessuno dei potenti e dei sapienti di questo mondo può riconoscerlo. Per trovare “dove” è il Signore, bisogna guardare nella direzione in cui Lui è. E Lui, il “più piccolo tra i fratelli”, è tra i piccoli. La ragione fa cercare il Salvatore, la rivelazione dice dove trovarlo : la prima dice che c'è, la seconda chi è, dando alla prima nuovi criteri di valutazione, gli stessi di Dio. Per questo a Gerusalemme la stella scompare - la ragione per un po' si oscura davanti alla rivelazione, come le stelle davanti al sole - , ma poi riappare con indicazioni più precise.
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 11,1-11. Fratelli, oh se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"! E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti. O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
Salmi 111(110),1-2.3-4.7-8. Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, nel consesso dei giusti e nell'assemblea. Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano.
Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre. Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore.
Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 6,7-15. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»
S. FAUSTI – Erode e tutta Gerusalemme ascoltano la domanda e la ricerca dei popoli che a loro si rivolgono. Il turbamento generale è la sorpresa di chi deve decidere quale re vuole : se Erode, uguale a quello che hanno tutti, oppure quello che Dio ha promesso.
RispondiEliminaL'autorità politica convoca quella religiosa e intellettuale per sapere “dove” nasce questo re.
Costoro hanno la risposta esatta . Muovono gli occhi sulle Scritture , ma queste non muovono i loro piedi verso il Signore. Conoscono la verità, ma ne stanno lontani. Quante volte il sapere serve per difendersi da ciò che si sa! Dovrebbero “uscire” per andare incontro al Signore. Chi non esce per incontrarlo, con il suo conoscere si fa complice di chi uccide.
“Non sei la più piccola” Il più piccolo , il minimo, è il criterio della scelta di Dio, opposta a quella di Erode e di ogni uomo. Dio sceglie Israele come Suo popolo perché è il più piccolo tra i popoli .
Così sceglie come re Davide, il più piccolo tra i suoi fratelli (1Sam 16,11). Dio sceglie le cose che non sono “per ridurre a nulla quelle che sono” (1Cor 1,28). per questo nessuno dei potenti e dei sapienti di questo mondo può riconoscerlo.
Per trovare “dove” è il Signore, bisogna guardare nella direzione in cui Lui è. E Lui, il “più piccolo tra i fratelli”, è tra i piccoli. La ragione fa cercare il Salvatore, la rivelazione dice dove trovarlo : la prima dice che c'è, la seconda chi è, dando alla prima nuovi criteri di valutazione, gli stessi di Dio.
Per questo a Gerusalemme la stella scompare - la ragione per un po' si oscura davanti alla rivelazione, come le stelle davanti al sole - , ma poi riappare con indicazioni più precise.
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti 11,1-11.
RispondiEliminaFratelli, oh se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.
Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.
Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.
Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"!
E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.
O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?
Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.
E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.
Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
Salmi 111(110),1-2.3-4.7-8.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
nel consesso dei giusti e nell'assemblea.
Grandi le opere del Signore,
le contemplino coloro che le amano.
Le sue opere sono splendore di bellezza,
la sua giustizia dura per sempre.
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi:
pietà e tenerezza è il Signore.
Le opere delle sue mani sono verità e giustizia,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
eseguiti con fedeltà e rettitudine.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 6,7-15.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»
Traduzione liturgica della Bibbia