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venerdì 9 giugno 2017

"CRISTO" Mt 1,17


3 commenti:

  1. S. FAUSTI Mt 1,17 “Dunque tutte le generazioni” Gesù è la pienezza di vita : il “dunque “ di ogni generazione. L'autore scandisce la storia in tre serie di quattordici generazioni ciascuna.
    Dei paralleli rabbinici possono far supporre che si paragoni la storia d'Israele a quella della luna, testimone in cielo della propria infedeltà che sempre la fa scomparire , e della fedeltà di Dio, il Sole che sempre la ravviva (Sl 89,38), con due emicicli di quattordici giorni. Come la luna, così anche il popolo, nato dalla fede di Abramo, cresce nel suo pieno fulgore fino a Davide (primo emiciclo), per decrescere fino a scomparire nell'esilio (secondo emiciclo) e ritrovare la sua pienezza definitiva in Cristo ( terzo emiciclo), che è il punto d'arrivo, il “dunque” previsto e promesso da Dio.
    Oltre a ciò tre volte quattordici è uguale a sei volte sette. Sette è il numero di Dio, la perfezione,
    sei quello dell'uomo, imperfetto e chiamato a raggiungere il suo riposo nel sette.
    La storia umana è solo sei volte sette, perfezione mancata e fallita, diventa sette volte sette, perfezione raggiunta, con Gesù, il Figlio che dà inizio alla nuova generazione di fratelli.
    Il numero indica razionalità, ordine. La storia non è lasciata al caso .
    Ha una sua scansione e una sua finalità, che è tutta da comprendere.
    Se si osserva bene, per fare il numero indicato da Matteo mancano due generazioni, una all'inizio e una alla fine : completa è solo la generazione perduta, quella dell'esilio!Non è certo un errore di conto . La genealogia, necessariamente inconclusa , indica i due nomi che mancano : quello di Dio e quello di ciascuno di noi. Dio è per fede Padre di Abramo, e ciascuno di noi, accogliendo Gesù, diventa figlio di Dio (Gv 1,12). La storia è un inno alla vita , trasmessa da padre in figlio, che riceve dal Padre la sua paternità e dal Figlio la sua filialità, nell'unica vita che è il loro amore reciproco , lo Spirito Santo.
    L'avventura umana, con cornice cosmica, è il realizzarsi della paternità di Dio che è tutto in tutti (1Cor15,28), il Corpo del Figlio, pienezza di Colui che si realizza interamente
    in tutte le cose (Ef 1,3).

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  2. Canto al Vangelo (Gv 14,23)
    Alleluia, alleluia.
    Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
    e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
    Alleluia.


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    Vangelo

    Mc 12,35-37
    Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?




    + Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
    “Disse il Signore al mio Signore:
    Siedi alla mia destra,
    finché io ponga i tuoi nemici
    sotto i tuoi piedi”.
    Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
    E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

    Parola del Signore

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Una persona senza radici, che ha dimenticato le proprie radici, è ammalata. Ritrovare, riscoprire le proprie radici e prendere la forza per andare avanti, la forza per dare frutto e, come dice il poeta, ‘la forza per fiorire perché – dice – quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che ha di sotterrato’. Proprio quel rapporto tra la radice e il bene che noi possiamo fare. L’uomo e la donna che ritrovano le proprie radici, che sono fedeli alla propria appartenenza, sono un uomo e una donna in gioia, di gioia e questa gioia è la loro forza. (Santa Marta, 5 ottobre 2017)

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