FAUSTI – Professiamo che il Salvatore è uno sconfitto, Dio un Crocifisso per bestemmia, l'Autore della vita un condannato a morte, il Giudice un giudicato, il Giusto un giustiziato! Proprio così: Gesù è il Cristo che ci salva dalle nostre false attese di salvezza, il Figlio di Dio che ci salva dalla nostra falsa immagine di Dio, il Servo che ci dà la vita, il Giudice che ci giustifica, il Giusto che porta la nostra ingiustizia. Si insiste sulla falsità delle testimonianze. La menzogna ci impedisce di conoscere la Verità che ci fa liberi, e procura la morte. Gesù ha predetto la distruzione del tempio. Per una parola simile si voleva uccidere anche Geremia (Ger 26,7-11). Il Tempio, in cui abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità, (Col 2,9), è il Suo Corpo, distrutto in croce dalla nostra violenza e riedificato nel sepolcro dalla potenza di Dio. Uniti a Lui, pietra Viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche noi siamo impiegati come pietre vive per la costruzione del nuovo Tempio, in cui si adora Dio in Spirito e verità (Gv 4,24), nello Spirito che ci restituisce la nostra verità di figli. Il Sommo Sacerdote, come poi anche Pilato, si meraviglia del silenzio di Gesù, Agnello muto, condotto al macello (Is 53,7). Da cosa deve difendersi? Dalla verità che ha detto o dalla nostra violenza? Sarebbe menzognero , o violento, come noi!
LETTURA DEL GIORNO Dal libro della Sapienza Sap 2,1a.12–22
Dicono [gli empi] fra loro sragionando: «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade. Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure. Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di avere Dio per padre. Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 7,1-2.10.25-30
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
PAROLE DEL SANTO PADRE Il Vangelo di oggi è chiaro, no? Gesù si nascondeva, in questi ultimi giorni, perché ancora non era arrivata la sua ora; ma Lui conosceva quale sarebbe stato il suo fine, come sarebbe stato il suo fine. E Gesù è perseguitato dall’inizio: ricordiamo quando all’inizio della sua predicazione torna al suo paese, va alla sinagoga e predica; subito, dopo una grande ammirazione, incominciano: Ma questo noi sappiamo di dove è. Questo è uno di noi. Ma con che autorità viene a insegnarci? Dove ha studiato?’. Lo squalificano! E’ lo stesso discorso, no? ‘Ma costui sappiamo di dove è! Il Cristo, invece, quando verrà nessuno saprà di dove sia!’. Squalificare il Signore, squalificare il profeta per togliere l’autorità! (S. Marta 4 aprile 2014 )
FAUSTI – Professiamo che il Salvatore è uno sconfitto, Dio un Crocifisso per bestemmia, l'Autore della vita un condannato a morte, il Giudice un giudicato, il Giusto un giustiziato! Proprio così: Gesù è il Cristo che ci salva dalle nostre false attese di salvezza, il Figlio di Dio che ci salva dalla nostra falsa immagine di Dio, il Servo che ci dà la vita, il Giudice che ci giustifica, il Giusto che porta la nostra ingiustizia.
RispondiEliminaSi insiste sulla falsità delle testimonianze. La menzogna ci impedisce di conoscere la Verità che ci fa liberi, e procura la morte.
Gesù ha predetto la distruzione del tempio. Per una parola simile si voleva uccidere anche Geremia (Ger 26,7-11). Il Tempio, in cui abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità, (Col 2,9), è il Suo Corpo, distrutto in croce dalla nostra violenza e riedificato nel sepolcro dalla potenza di Dio.
Uniti a Lui, pietra Viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche noi siamo impiegati come pietre vive per la costruzione del nuovo Tempio, in cui si adora Dio in Spirito e verità (Gv 4,24), nello Spirito che ci restituisce la nostra verità di figli.
Il Sommo Sacerdote, come poi anche Pilato, si meraviglia del silenzio di Gesù, Agnello muto, condotto al macello (Is 53,7).
Da cosa deve difendersi? Dalla verità che ha detto o dalla nostra violenza?
Sarebbe menzognero , o violento, come noi!
LETTURA DEL GIORNO
RispondiEliminaDal libro della Sapienza
Sap 2,1a.12–22
Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
ci è insopportabile solo al vederlo,
perché la sua vita non è come quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
la loro malizia li ha accecati.
Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
non sperano ricompensa per la rettitudine
né credono a un premio per una vita irreprensibile.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 7,1-2.10.25-30
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Vangelo di oggi è chiaro, no? Gesù si nascondeva, in questi ultimi giorni, perché ancora non era arrivata la sua ora; ma Lui conosceva quale sarebbe stato il suo fine, come sarebbe stato il suo fine. E Gesù è perseguitato dall’inizio: ricordiamo quando all’inizio della sua predicazione torna al suo paese, va alla sinagoga e predica; subito, dopo una grande ammirazione, incominciano: Ma questo noi sappiamo di dove è. Questo è uno di noi. Ma con che autorità viene a insegnarci? Dove ha studiato?’. Lo squalificano! E’ lo stesso discorso, no? ‘Ma costui sappiamo di dove è! Il Cristo, invece, quando verrà nessuno saprà di dove sia!’. Squalificare il Signore, squalificare il profeta per togliere l’autorità! (S. Marta 4 aprile 2014 )