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venerdì 12 aprile 2019

"LLORÓ AMARGAMENTE" MT 26,75.


2 commenti:

  1. FAUSTI – E' importante che Gesù abbia predetto il rinnegamento. Conosceva Pietro e l'ha scelto sapendo della sua infedeltà. Gli mostra così il Suo Amore e la Sua Fedeltà.
    Pietro ricorda le Parole alle quali aveva reagito violentemente. Adesso gli è chiaro che lui è uno che rinnegea e il Signore Uno che lo salva.
    Pietro allora esce finalmente dal cortile e dall'atrio.Si ritrova solo, sulla strada del primo mattino, con la verità di sé e del Signore, che non conosceva.
    Pietro non è quello che credeva di essere.Il suo io, così potentemente affermato, crolla. E piange.
    E' un pianto di lutto, amaro. E' la morte dell'uomo vecchio che viveva del proprio amore per il Signore.perchè non si suicida come Giuda? Pietro si ritrova al bivio, può riconoscere il proprio fallimento e pagarlo con la vita,oppure accettare di vivere dellì'amore gratuito del suo Signiore per lui.E' il bivio tra la fede che salva e la giustizia che condanna.
    Dopo questo pianto Pietro scompare..Il seguito del racconto è prmai da vedere con i suoi occhi, dai quali sono cadute le scaglie della cecità.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 20,10-13

    Sentivo la calunnia di molti:
    «Terrore all'intorno!
    Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
    Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
    «Forse si lascerà trarre in inganno,
    così noi prevarremo su di lui,
    ci prenderemo la nostra vendetta».

    Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
    per questo i miei persecutori vacilleranno
    e non potranno prevalere;
    arrossiranno perché non avranno successo,
    sarà una vergogna eterna e incancellabile.

    Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente,
    possa io vedere la tua vendetta su di loro,
    poiché a te ho affidato la mia causa!

    Cantate inni al Signore,
    lodate il Signore,
    perché ha liberato la vita del povero
    dalle mani dei malfattori.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 10,31-42

    In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Dio fedele non può rinnegare se stesso, non può rinnegare noi, non può rinnegare il suo amore, non può rinnegare il suo popolo, non può rinnegare perché ci ama. Questa è la fedeltà di Dio. Lui è fedele, lui mi conosce, lui mi ama. Mai mi lascerà solo. Mi porta per mano. Cosa posso volere? Cosa di più? Cosa devo fare? Esulta in speranza. Esulta nella speranza, perché il Signore ti ama come padre e come madre. (Messa Santa Marta, 22 marzo 2018)

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