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lunedì 22 ottobre 2018

"MAS QUE HOJAS" Mt 21,18-19


1 commento:

  1. FAUSTI - “Non nasca mai più da te frutto in eterno”, dice Gesù al fico, pieno di foglie, ma privo di frutti.Asina e fico sono due grandi maestri, come il Signore e la Croce.
    L'asina ci insegna come è Lui e dovremmo essere noi , il fico come siamo noi e dovrà essere Lui.
    Dopo il dono della vista, l'ultimo miracolo è un contro-miracolo, l'unico del Vangelo.
    Chi non viene alla luce, rimane nella morte , chi non accoglie la benedizione, resta nella maledizione.
    La vigna è il popolo di Dio ; il fico è l'albero che produce quel frutto dolce e gustoso , di cui il Signore ha fame : l'amore di Dio e del prossimo. Questo si realizza pienamente nel Figlio dell'uomo che entra in Gerusalemme sull'asina per finire sull' ”albero”.
    Il fico è la prima pianta a fruttificare :in primavera, in anticipo sulle stesse foglie, dal legno germina i primi frutti, che tengono il posto dei fiori ; e continua a produrne senza interruzione, dalla primavera all'autunno. Anche d'inverno, chi cerca tra i rami,trova almeno un fico secco.
    Il detto . “Non c'è un fico secco” significa che non c'è proprio nulla , al di là di ogni legittima aspettativa.
    Marco sottolinea che non era ancora la stagione dei frutti(Mc 11,12). Gesù li cerca ugualmente perché, come il fico ha sempre qualche frutto – e quello secco è ancor più saporito – così è sempre tempo di amare Dio e il prossimo. Il tempo infatti è compiuto (Mc 1,15): ogni istante è il momento opportuno , senza aspettarne uno migliore.
    Questo fico sterile rappresenta l'antico e il nuovo popolo di Dio, come anche ciascuno di noi : il primogenito è il prototipo degli altri fratelli! La nostra infruttuosità deriva dalla mancanza di fede . Chi non accoglie l'umiltà del Figlio dell'uomo,scopre la propria nudità di uomo.
    Ma anche questo contro-miracolo è positivo .
    A chi crede di vedere e di essere vestito, fa vedere che è cieco e nudo, perché chieda luce per gli occhi e veste per la sua nudità
    (Ap 3,17).
    Nel contesto immediato il fico è il tempio. In esso, invece dell'amore, fiorisce il commercio degli uomini tra loro e con Dio.
    Tante belle liturgie, ma nessun ascolto di Dio : tanto frascame, ma nessun frutto!
    Ognuno di noi, da Adamo in poi, è ricco di foglie, ma povero di comunione col Padre e con i fratelli.

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