Stillate, cieli, dall’alto, le nubi facciano piovere il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Cf. Is 45,8)
Oppure:
L’angelo disse a Maria: «Hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai e partorirai un figlio e lo chiamerai Figlio dell’Altissimo». (Cf. Lc 1,30-32)
Colletta
O Dio, che all’annuncio dell’angelo hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria, concedi a noi, che la riconosciamo vera Madre di Dio, di godere presso di te della sua intercessione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Dio, che portando a compimento le promesse fatte ai Padri, hai scelto la beata Vergine Maria perché diventasse Madre del Salvatore, donaci di seguire gli esempi della Tuttasanta, che a te piacque per l’umiltà e con l’obbedienza giovò alla nostra redenzione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Dio consola il suo popolo.
Dal libro del profeta Isaìa Is 40,1-11
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Una voce dice: «Grida», e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?». Ogni uomo è come l’erba e tutta la sua grazia è come un fiore del campo. Secca l’erba, il fiore appassisce quando soffia su di essi il vento del Signore. Veramente il popolo è come l’erba. Secca l’erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura per sempre. Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 95 (96)
R. Ecco, il nostro Dio viene con potenza.
Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie. Dite tra le genti: «Il Signore regna!». Egli giudica i popoli con rettitudine. R.
Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta. R.
Esultino davanti al Signore che viene: sì, egli viene a giudicare la terra; giudicherà il mondo con giustizia e nella sua fedeltà i popoli. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il giorno del Signore è vicino: egli viene a salvarci.
Alleluia. Vangelo Dio non vuole che i piccoli si perdano.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,12-14
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
PAROLE DEI PAPI Questo termine “piccoli” indica tutte le persone che dipendono dall’aiuto degli altri, e in particolare i bambini. Dunque, i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono. E tutti, siamo bisognosi di aiuto, d’amore e di perdono! Tutti! E questo ci riporta sempre al fatto che la vita non ce la siamo data noi ma l’abbiamo ricevuta. A volte rischiamo di vivere dimenticandoci di questo, come se fossimo noi i padroni della nostra esistenza, e invece siamo radicalmente dipendenti. In realtà, è motivo di grande gioia sentire che in ogni età della vita, in ogni situazione, in ogni condizione sociale, siamo e rimaniamo figli. I bambini inoltre - nella loro semplicità interiore - portano con sé la capacità di ricevere e dare tenerezza. Tenerezza è avere un cuore “di carne” e non “di pietra”, come dice la Bibbia. (P. Francesco UDIENZA GENERALE, 18 marzo 2015) Le Parole dei Papi I discepoli sono chiamati ad essere simili ai bambini, perché sono dei “piccoli” che hanno ricevuto la rivelazione come dono della benevolenza del Padre (cf. Mt 11, 25-26). Anche per questo i bambini devono essere da loro accolti come Gesù stesso: “Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18, 5).
Da parte sua Gesù professa profondo rispetto per i bambini, e ammonisce: “Guardatevi dal disprezzare anche uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18, 10). E quando i fanciulli gridano nel tempio in onore di Gesù: “Osanna al figlio di Davide”, Gesù apprezza e giustifica il loro atteggiamento come lode resa a Dio (cf. Mt 21, 15-16). Il loro omaggio contrasta con l’incredulità degli avversari.
L’amore e la stima di Gesù per i bambini sono una luce per la Chiesa, che imita il suo Fondatore. Essa non può non accogliere i bambini come Lui li ha accolti. […] Ciò che la Chiesa si sente impegnata a zelare è la formazione cristiana dei bambini, spesso non assicurata abbastanza. Si tratta di formarli alla fede, con l’insegnamento della dottrina cristiana, alla carità verso tutti, alla preghiera, secondo le più belle tradizioni delle famiglie cristiane, per molti di noi indimenticabili e sempre benedette! (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 17 agosto 1994)
Antifona Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza, non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. Alzati, o Dio, difendi la mia causa, non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73,20.19.22)
Colletta Dio onnipotente ed eterno, guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: fa’ crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Sii forte e fatti animo, Giosuè, perché tu condurrai questo popolo nella terra. Dal libro del Deuteronòmio Dt 31,1-8
Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io oggi ho centovent’anni. Non posso più andare e venire. Il Signore inoltre mi ha detto: “Tu non attraverserai questo Giordano”. Il Signore, tuo Dio, lo attraverserà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni, in modo che tu possa prenderne possesso. Quanto a Giosuè, egli lo attraverserà davanti a te, come il Signore ha detto. Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato la loro terra, che egli ha distrutto. Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dato. Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà». Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dt 32,3-4a.7-9.12
R. Porzione del Signore è il suo popolo. Oppure: R. Il Signore guida il suo popolo.
Voglio proclamare il nome del Signore: magnificate il nostro Dio! Egli è la Roccia: perfette le sue opere, giustizia tutte le sue vie. R.
Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo racconterà, i tuoi vecchi e te lo diranno. R.
Quando l’Altissimo divideva le nazioni, quando separava i figli dell’uomo, egli stabilì i confini dei popoli secondo il numero dei figli d’Israele. R.
Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe sua parte di eredità. Il Signore, lui solo lo ha guidato, non c’era con lui alcun dio straniero. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. (Mt 11,29ab)
Alleluia.
Vangelo Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,1-5.10.12-14
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
PAROLE DEI PAPI Nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovate. Questo dobbiamo capirlo bene: per Dio nessuno è definitivamente perduto. Mai! Fino all’ultimo momento, Dio ci cerca. Pensate al buon ladrone; solo nella visione di Gesù nessuno è definitivamente perduto, ma solo pecore che vanno ritrovate. La prospettiva pertanto è tutta dinamica, aperta, stimolante e creativa. Ci spinge ad uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternità. Nessuna distanza può tenere lontano il pastore; e nessun gregge può rinunciare a un fratello. Trovare chi si è perduto è la gioia del pastore e di Dio, ma è anche la gioia di tutto il gregge! Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a Lui tutto il gregge! (Udienza generale, 4 maggio 2016) Il Signore non può rassegnarsi al fatto che anche una sola persona possa perdersi. L’agire di Dio è quello di chi va in cerca dei figli perduti per poi fare festa e gioire con tutti per il loro ritrovamento. Si tratta di un desiderio irrefrenabile: neppure novantanove pecore possono fermare il pastore e tenerlo chiuso nell’ovile. Lui potrebbe ragionare: “Faccio il bilancio: ne ho novantanove, ne ho persa una, ma non è tanta perdita”. No. Lui va a cercare quella, perché ognuna è molto importante per lui e quella è la più bisognosa, la più abbandonata, la più scartata; e lui va a cercarla. (P- Francesco Udienza generale, 4 maggio 2016) VEDI anche i commenti :
" ENCONTRARLA" Mt 18,13 " EL PADRE DE USTEDES" Mt 18,14
FAUSTI – Il pastore porta il gregge dove ci sono acqua e cibo, inoltre lo difende da fiere, briganti e intemperie. Tra gregge e pastore si stabilisce un rapporto di conoscenza e affetto reciproco . La vita dell'uno dipende dall'altro, e viceversa, soprattutto in zone desertiche. Il pastore è immagine di Dio in rapporto al popolo che egli ama. Pastore è chiamato anche il re che lo rappresenta. Il Salmo 23 è la presentazione del Signore come re e pastore. Motivo ispiratore di questa parabola è Ez 34, 11-12 , dove il Signore dice ciò che Lui fa, a differenza dei capi del popolo. Per sé il pastore non abbandona il gregge, se non quando è al sicuro e custodito. Questo Pastore invece ha come primo interesse la pecora smarrita, per la quale abbandona le altre sul monte. Solo quando si perde una cosa, si vede con chiarezza il suo valore, pari all'amore che si ha per essa. Come un membro dolorante richiama l'aattenzione, così l'amore di Dio è concentrato sul peccatore perduto. Gli fa un male da morire, da morire in croce! I peccatori son realmente più amati da Dio, perché ne han più bisogno! Il Signore lascia tutto per cercare la pecora perduta, quella che per noi non conta! Pastori sono anche quelli, che, dopo di Lui, avranno cura del gregge.
RispondiEliminaAntifona
Stillate, cieli, dall’alto, le nubi facciano piovere il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore. (Cf. Is 45,8)
Oppure:
L’angelo disse a Maria: «Hai trovato grazia presso Dio.
Ecco, concepirai e partorirai un figlio
e lo chiamerai Figlio dell’Altissimo». (Cf. Lc 1,30-32)
Colletta
O Dio, che all’annuncio dell’angelo
hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo
nel grembo della Vergine Maria,
concedi a noi, che la riconosciamo vera Madre di Dio,
di godere presso di te della sua intercessione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Dio, che portando a compimento le promesse fatte ai Padri,
hai scelto la beata Vergine Maria
perché diventasse Madre del Salvatore,
donaci di seguire gli esempi della Tuttasanta,
che a te piacque per l’umiltà
e con l’obbedienza giovò alla nostra redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Dio consola il suo popolo.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 40,1-11
«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Una voce dice: «Grida»,
e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?».
Ogni uomo è come l’erba
e tutta la sua grazia è come un fiore del campo.
Secca l’erba, il fiore appassisce
quando soffia su di essi il vento del Signore.
Veramente il popolo è come l’erba.
Secca l’erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura per sempre.
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 95 (96)
R. Ecco, il nostro Dio viene con potenza.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine. R.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta. R.
Esultino davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il giorno del Signore è vicino:
egli viene a salvarci.
Alleluia.
Vangelo
Dio non vuole che i piccoli si perdano.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,12-14
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Parola del Signore.
https://salmiognigiorno.blogspot.com/2024/08/salmo-23.html
EliminaPAROLE DEI PAPI
EliminaQuesto termine “piccoli” indica tutte le persone che dipendono dall’aiuto degli altri, e in particolare i bambini. Dunque, i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono. E tutti, siamo bisognosi di aiuto, d’amore e di perdono! Tutti! E questo ci riporta sempre al fatto che la vita non ce la siamo data noi ma l’abbiamo ricevuta. A volte rischiamo di vivere dimenticandoci di questo, come se fossimo noi i padroni della nostra esistenza, e invece siamo radicalmente dipendenti. In realtà, è motivo di grande gioia sentire che in ogni età della vita, in ogni situazione, in ogni condizione sociale, siamo e rimaniamo figli. I bambini inoltre - nella loro semplicità interiore - portano con sé la capacità di ricevere e dare tenerezza. Tenerezza è avere un cuore “di carne” e non “di pietra”, come dice la Bibbia. (P. Francesco UDIENZA GENERALE, 18 marzo 2015)
Le Parole dei Papi
I discepoli sono chiamati ad essere simili ai bambini, perché sono dei “piccoli” che hanno ricevuto la rivelazione come dono della benevolenza del Padre (cf. Mt 11, 25-26). Anche per questo i bambini devono essere da loro accolti come Gesù stesso: “Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18, 5).
Da parte sua Gesù professa profondo rispetto per i bambini, e ammonisce: “Guardatevi dal disprezzare anche uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18, 10). E quando i fanciulli gridano nel tempio in onore di Gesù: “Osanna al figlio di Davide”, Gesù apprezza e giustifica il loro atteggiamento come lode resa a Dio (cf. Mt 21, 15-16). Il loro omaggio contrasta con l’incredulità degli avversari.
L’amore e la stima di Gesù per i bambini sono una luce per la Chiesa, che imita il suo Fondatore. Essa non può non accogliere i bambini come Lui li ha accolti. […] Ciò che la Chiesa si sente impegnata a zelare è la formazione cristiana dei bambini, spesso non assicurata abbastanza. Si tratta di formarli alla fede, con l’insegnamento della dottrina cristiana, alla carità verso tutti, alla preghiera, secondo le più belle tradizioni delle famiglie cristiane, per molti di noi indimenticabili e sempre benedette!
(San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 17 agosto 1994)
Antifona
EliminaVolgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73,20.19.22)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guidati dallo Spirito Santo,
osiamo invocarti con il nome di Padre:
fa’ crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Sii forte e fatti animo, Giosuè, perché tu condurrai questo popolo nella terra.
Dal libro del Deuteronòmio
Dt 31,1-8
Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro:
«Io oggi ho centovent’anni. Non posso più andare e venire. Il Signore inoltre mi ha detto: “Tu non attraverserai questo Giordano”. Il Signore, tuo Dio, lo attraverserà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni, in modo che tu possa prenderne possesso. Quanto a Giosuè, egli lo attraverserà davanti a te, come il Signore ha detto.
Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato la loro terra, che egli ha distrutto. Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dato.
Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà».
Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dt 32,3-4a.7-9.12
R. Porzione del Signore è il suo popolo.
Oppure:
R. Il Signore guida il suo popolo.
Voglio proclamare il nome del Signore:
magnificate il nostro Dio!
Egli è la Roccia: perfette le sue opere,
giustizia tutte le sue vie. R.
Ricorda i giorni del tempo antico,
medita gli anni lontani.
Interroga tuo padre e te lo racconterà,
i tuoi vecchi e te lo diranno. R.
Quando l’Altissimo divideva le nazioni,
quando separava i figli dell’uomo,
egli stabilì i confini dei popoli
secondo il numero dei figli d’Israele. R.
Perché porzione del Signore è il suo popolo,
Giacobbe sua parte di eredità.
Il Signore, lui solo lo ha guidato,
non c’era con lui alcun dio straniero. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. (Mt 11,29ab)
Alleluia.
Vangelo
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10.12-14
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Parola del Signore.
PAROLE DEI PAPI
EliminaNella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovate. Questo dobbiamo capirlo bene: per Dio nessuno è definitivamente perduto. Mai! Fino all’ultimo momento, Dio ci cerca. Pensate al buon ladrone; solo nella visione di Gesù nessuno è definitivamente perduto, ma solo pecore che vanno ritrovate. La prospettiva pertanto è tutta dinamica, aperta, stimolante e creativa. Ci spinge ad uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternità. Nessuna distanza può tenere lontano il pastore; e nessun gregge può rinunciare a un fratello. Trovare chi si è perduto è la gioia del pastore e di Dio, ma è anche la gioia di tutto il gregge! Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a Lui tutto il gregge! (Udienza generale, 4 maggio 2016)
Il Signore non può rassegnarsi al fatto che anche una sola persona possa perdersi. L’agire di Dio è quello di chi va in cerca dei figli perduti per poi fare festa e gioire con tutti per il loro ritrovamento. Si tratta di un desiderio irrefrenabile: neppure novantanove pecore possono fermare il pastore e tenerlo chiuso nell’ovile. Lui potrebbe ragionare: “Faccio il bilancio: ne ho novantanove, ne ho persa una, ma non è tanta perdita”. No. Lui va a cercare quella, perché ognuna è molto importante per lui e quella è la più bisognosa, la più abbandonata, la più scartata; e lui va a cercarla. (P- Francesco Udienza generale, 4 maggio 2016)
VEDI anche i commenti :
" ENCONTRARLA" Mt 18,13 " EL PADRE DE USTEDES" Mt 18,14
FAUSTI – Il pastore porta il gregge dove ci sono acqua e cibo, inoltre lo difende da fiere, briganti e intemperie. Tra gregge e pastore si stabilisce un rapporto di conoscenza e affetto reciproco . La vita dell'uno dipende dall'altro, e viceversa, soprattutto in zone desertiche. Il pastore è immagine di Dio in rapporto al popolo che egli ama. Pastore è chiamato anche il re che lo rappresenta.
RispondiEliminaIl Salmo 23 è la presentazione del Signore come re e pastore.
Motivo ispiratore di questa parabola è Ez 34, 11-12 , dove il Signore dice ciò che Lui fa, a differenza dei capi del popolo.
Per sé il pastore non abbandona il gregge, se non quando è al sicuro e custodito. Questo Pastore invece ha come primo interesse la pecora smarrita, per la quale abbandona le altre sul monte. Solo quando si perde una cosa, si vede con chiarezza il suo valore, pari all'amore che si ha per essa. Come un membro dolorante richiama l'aattenzione, così l'amore di Dio è concentrato sul peccatore perduto. Gli fa un male da morire, da morire in croce! I peccatori son realmente più amati da Dio, perché ne han più bisogno! Il Signore lascia tutto per cercare la pecora perduta, quella che per noi non conta!
Pastori sono anche quelli, che, dopo di Lui, avranno cura del gregge.