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sabato 11 aprile 2020

LO INSULTABAN Mt 27, 39-44


2 commenti:

  1. Vangelo di Matteo 27,"39E quelli che passavano di là lo bestemmiavano
    scuotendo il capo e dicendo: 40Tu che distruggi il tempio e lo
    ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio,
    scendi dalla croce! 41Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli
    anziani lo schernivano: 42Ha salvato gli altri, non può salvare se
    stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.
    43Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuole bene. Ha detto
    infatti: Sono Figlio di Dio!
    44Anche i ladroni crocifissi con lui lo bestemmiavano allo stesso
    modo"..

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  2. GESUITI - Questi due che rappresentano tutti noi, perché presto o tardi, ci
    troveremo in una situazione nella quale il male che abbiamo fatto ci
    viene addosso. Quando non possiamo più nuocere diventiamo
    innocenti.
    La prima interpretazione : i passanti che bestemmiano.
    Questi passanti sono persone religiose preoccupate del tempio,
    preoccupate di chi è Dio, di chi è suo Figlio. E in cosa consiste la
    bestemmia? La bestemmia consiste nel dire: scendi dalla croce.
    Perché la croce è la distanza che c'è tra Dio e le nostre immagini di
    Dio. Se lui fosse come noi sarebbe sceso dalla croce, avrebbe messo
    su tutti noi e sarebbe uomo, non Dio.
    Dio è Dio perché sa amare così. Davvero Lui distrugge il tempio, simbolo di Dio,
    e Gesù in croce distrugge ogni nostra idea religiosa o atea o pia o empia su Dio.
    Dio non è come lo pensa nessun religioso e nessun ateo. Dio è quel
    crocifisso lì, che ama in quel modo lì; è quell'uomo lì.
    Quello è il tempio di Dio, non un altro. Quindi la croce rivelazione assoluta di
    Dio che liquida ogni tempio, ogni religione, ogni ateismo; è
    quell'uomo lì Dio. Prova a pensare cosa vuol dire. Adamo lo pensava
    diverso per questo era fuggito da Dio. Ed è importante il significato
    della croce. L'abbiamo già visto nel processo davanti al sinedrio,
    proprio come liquidazione delle immagini del dio che si fanno tutte
    le religioni, e rivelazione del vero volto di Dio che è il crocifisso.
    Proprio la sua particolarità, Lui è Dio perché sta lì, se no, sarebbe
    come noi. Quindi da cosa ci salva la croce? Ci salva innanzitutto, da
    Dio, da come pensiamo noi Dio, o da come lo neghiamo, che è
    uguale a come lo pensiamo, perché neghiamo ciò che pensiamo.
    Per rivelarci il vero volto di questo amore infinito per noi.
    La seconda interpretazione riguarda, invece, il re d’Israele, il
    messia, il salvatore. La croce ci libera non solo dall’immagine di Dio,
    ma siccome l'uomo, il re è riflesso di Dio, ci libera dall’immagine
    d’uomo, dall'immagine di re. L'uomo realizzato, colui che libera non
    è quello che domina, scende dalla croce e che salva se stesso a tutti
    i costi dannando tutti gli altri; l'uomo libero è quello che sa dare sé
    stesso. Questo è il re, questo è immagine di Dio che da Se stesso.
    Quindi la seconda cosa che fa la croce è sdemonizzare l'immagine di
    uomo che tutti abbiamo dentro. Immagine di realizzazione di uomo,
    immagine di salvezza. Pensiamo che la salvezza sia salvarci, così si
    diventa egoisti e così ci danniamo tutti nell'egoismo. La salvezza non
    è salvarsi; è sapersi donare. Questa è la realizzazione dell'uomo.
    Quindi Gesù realmente è il re perché non scende dalla croce; se no,
    sarebbe come gli altri re che mettono in croce. E questa salvezza
    salva davvero l’uomo concreto, nella storia, nelle sue relazioni.
    Sono tutti temi grossi ...
    L'affermazione che qui fanno è un'affermazione vera
    profetica, inconsapevole, ma profetica. Non può salvare sé stesso,
    ha salvato, salva gli altri. Perché è proprio di Dio e dell'amore di Dio
    salvare. Non salvare sé stesso. L'espressione che usa Gesù al capitolo
    16: Chi vorrà salvare la propria vita la perderà. Dio perde la sua vita
    perché noi l'abbiamo, non salva sè stesso, salva noi.

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