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sabato 11 aprile 2020

EL VELO DEL TEMPLO Mt 27,51-56


2 commenti:

  1. 51"Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la
    terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e
    molti corpi di santi morti risuscitarono. 53E uscendo dai sepolcri,
    dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a
    molti. 54Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a
    Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi
    da grande timore e dicevano: Davvero costui era Figlio di Dio.
    55C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da
    lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. 56Tra
    costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe,
    e la madre dei figli di Zebedèo.

    Dopo il grido di Gesù e il suo soffio vitale, che si diffonde nelle
    tenebre, capita che si squarcia il velo del tempio. Il velo del tempio
    nascondeva, il Santo dei Santi di Dio. Dio non è più nascosto si
    rivela, non è più dietro il velo del tempio. Dio che amore è
    totalmente lì, lo vedi in quel uomo che dà la vita per noi.
    Questo Spirito che dà, cosa fa? Scuote la terra, le rocce si
    spezzano, si aprono i sepolcri, cioè la madre terra restituisce alla
    vita tutto ciò che conteneva, e aveva inghiottito nella morte. Cioè è
    un evento la croce di Gesù, che non solo è la nascita del Figlio, ma di
    tutti gli altri figli, cioè una resurrezione sulla terra che è l'anticipo
    della resurrezione di tutti. Perché lui ha dato la vita al mondo, a
    questo mondo che l’ha crocifisso.
    Vedendo questo la persona più lontana che c'è sul calvario, il
    centurione e i soldati che l'hanno messo in croce dicono: Ma
    davvero quest'uomo era figlio di Dio. Quello che noi abbiamo
    crocifisso, questo è il Figlio di Dio. Si dice era, non perché non lo sia
    più, ma perché attraverso quello che ha compiuto sulla croce capisci
    come lo era anche prima. Dio è questo che ama così non un altro.
    Quindi è proprio la nascita di Dio sulla terra; si squarcia il velo del
    tempio, grida: ecco Dio. Prima nessuno l'aveva mai visto.
    È un brano così importante e delicato, che più che da
    commentare e da leggere e da contemplare. Tant’è vero che nella
    Chiesa non lo si commenta mai, lo si legge durante la settimana
    santa, ogni giorno, il racconto passione. Però, non va a letto così
    superficialmente, va realmente contemplato, perché ogni parola di
    questo testo è davvero un universo. In questo testo ogni parola di
    Dio si compie: Tutto è compiuto! Dirà Giovanni.

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  2. -->Con questo scena delle donne che guardano, si chiude il
    racconto della morte di Gesù. Sono solo donne, i discepoli sono
    scomparsi, perché finché c'era qualcosa da fare l’hanno fatto, cioè
    rinnegare, tradire, fuggire, fatto questo non c'è più nulla da fare,
    allora scompaiono. Le donne restano lì ed è l'inizio del battesimo
    della Chiesa, il restare lì, guardare lì. Come dal fianco aperto di
    Adamo addormentato è nata Eva, la sua compagna, cioè vuol dire
    che è nata dalla ferita d'amore del suo cuore, così dalla ferita del
    costato del nuovo Adamo, Cristo, nasce l’umanità nuova, la sua
    compagna, nasce l’uomo partner di Dio. Queste donne sono
    l'immagine della comunità sposa, che contempla il Signore. E cosa fa
    uno che guarda lì sulla croce? L'occhio non fa nulla, ma lascia
    entrare tutto: gli entra nel cuore questo amore. E poi uno vive di ciò
    che ha nel cuore e cominceranno a vivere di questo amore ed è il
    principio del battesimo proprio immergersi, battezzarsi nella morte
    del Signore.
    D'ora in poi, il vangelo continuerà con queste donne che
    fanno gli altri movimenti battesimali: la morte, la sepoltura e la
    resurrezione. Sono le testimoni dell'evento nuovo, della vita nuova.
    ( commento dei GESUITI)

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