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giovedì 22 novembre 2018

"SU HIJO" MT 21, 37-41



 




 

5 commenti:

  1. Antifona
    In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso.
    Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
    perché sei tu la mia difesa. (Sal 30,2.5)

    Colletta
    Dio onnipotente e misericordioso,
    donaci di essere intimamente purificati
    dall'impegno penitenziale della Quaresima
    per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo!
    Dal libro della Gènesi
    Gn 37, 3-4.12-13a.17b-28

    Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
    I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
    Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
    Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
    Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua.
    Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.
    Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 104 (105)
    R. Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.
    Il Signore chiamò la carestia su quella terra,
    togliendo il sostegno del pane.
    Davanti a loro mandò un uomo,
    Giuseppe, venduto come schiavo. R.

    Gli strinsero i piedi con ceppi,
    il ferro gli serrò la gola,
    finché non si avverò la sua parola
    e l’oracolo del Signore ne provò l’innocenza. R.

    Il re mandò a scioglierlo,
    il capo dei popoli lo fece liberare;
    lo costituì signore del suo palazzo,
    capo di tutti i suoi averi. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù.

    Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
    chiunque crede in lui ha la vita eterna. (Cf. Gv 3,16)

    Lode e onore a te, Signore Gesù.


    Vangelo
    Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

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  2. Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 21, 33-43.45-46

    In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
    «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
    Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
    Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
    Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
    Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
    E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
    “La pietra che i costruttori hanno scartato
    è diventata la pietra d’angolo;
    questo è stato fatto dal Signore
    ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
    Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
    Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

    Parola del Signore.

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Con questa parabola molto dura, Gesù mette i suoi interlocutori di fronte alla loro responsabilità, e lo fa con estrema chiarezza. Ma non pensiamo che questo ammonimento valga solo per quelli che rifiutarono Gesù in quel tempo. Vale per ogni tempo, anche per il nostro. Anche oggi Dio aspetta i frutti della sua vigna da coloro che ha inviato a lavorare in essa. Tutti noi. (…) La vigna è del Signore, non nostra. L’autorità è un servizio, e come tale va esercitata, per il bene di tutti e per la diffusione del Vangelo. (Angelus 4 ottobre 2020)

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  4. FAUSTI - Alla fine il Padre manda il Figlio. Proprio davanti a Lui esce allo scoperto l'intenzione che covavano nei Suoi confronti : ucciderlo per rapirne l'eredità.
    Gli ascoltatori, interpellati da Gesù, rispondono che il delitto è degno della più severa condanna.
    Ma il Signore dà un'altra interpretazione : il rifiuto dei capi sarà l'inizio di un nuovo popolo, e la pietra scartata sarà testata d'angolo nel nuovo tempio.
    I capi del popolo capiscono finalmente che si parla di loro, e si accingono a fare ciò che Gesù ha appena detto.
    Si dice giustamente che la storia è rivelazione.. In essa infatti la violenza toglie sempre più la maschera del suo potere mortifero.
    Gesù,il Figlio dell'uomo disprezzato e ucciso fuori le mura, è la pietra scartata che diventa pietra angolare : è il Figlio che ci dà l'eredità, è il Pontefice che unisce il Padre ai fratelli e questi tra di loro.E' il Figlio perfetto come il Padre,irradiazione della Sua Gloria , impronta della Sua sostanza,che tutto sostiene con la Sua Parola. E' il Figlio che fa la Volontà del Padre, il quale fa sorgere il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
    Noi vogliamo possedere proprio ciò che ci è donato: questo è il movente della violenza che consuma la nostra storia; appropriarci del dono,non accorgendoci che così lo distruggiamo.
    E siccome tutto è dono – il mondo, il mio io e Dio stesso - tutto è travolto nella fauci della morte.
    Noi vogliamo l eredità del Figlio, il tesoro del Padre,ignorando che essa è lo Spirito d'amore, vita di ambedue.
    Tra due giorni Lo prenderanno nell'orto,Lo cacceranno fuori le mura e Lo uccideranno sul Golgota. La condanna, che, senza saperlo,pronunciamo su di noi, sarà portata dal Signore stesso, che per noi si è fatto maledizione e peccato, perché noi diventassimo giustizia di Dio.
    Coloro che si batteranno il petto, riconoscendo il proprio no e il Suo eterno sì,porteranno frutto, accettando il dono che il Messia Crocifisso fa a quanti glielo rapiscono. Tra questi c'è la Chiesa di Matteo, composta da giudei che hanno ascoltato i profeti e riconosciuto ,nel perdono, il loro Salvatore.
    “La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo”, dice Gesù ai capi del popolo. Dichiara così qual è il Suo potere e da dove gli venga: è quello della pietra scartata diventata testata d'angolo, quello del Figlio Crocifisso e Risorto.
    La croce, stoltezza e debolezza per sapienti e potenti, è sapienza e potenza di Dio che salva l'uomo, distruggendo i suoi deliri di morte.Gesù è il Messia che viene nel nome del Signore, perché viene sull'asina. Ciò per cui è scartato è il potere stesso di Dio, che alla fine sarà riconosciuto proprio da chi Lo crocifigge.Questo potere , che da sempre il Figlio ha in cielo, gli viene conferito in terra da coloro che lo rifiutano, dai signori del tempio e del popolo che non conoscono il Signore della gloria. Questi scatenano ciecamente contro di Lui la loro violenza di morte. E Lui si fa loro Salvatore e Signore, perchè assorbe in Sè il loro male senza restituirlo, rivelando così chi è Dio e chi è l'uomo a sua immagine.
    Gesù , il figlio dell'uomo disprezzato e ucciso fuori le mura, è la pietra scartata che diventa pietra angolare :è il Figlio che ci dà l'eredità, è il pontefice che unisce il Padre ai fratelli e questi tra di loro. La Sua Croce svela la distruttività della nostra violenza e la forza del Suo amore.
    Questa è l'opera meravigliosa di Dio : la nostra miseria fa uscire la Sua misericordia.
    Uniti a Lui, israeliti e pagani, siamo figli nel Figlio, albero fruttifero e tempio dello Spirito.

    Di fronte all'Amore Incredibile del Padre che non si arrende di fronte alla nostra insensibilità, il Tuo Regno, Signore, pietra scartata da noi ,ma "Una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata : chi crede non vacillerà"(1 Pt 2,6-10), è diventato "una meraviglia ai nostri occhi" se sapremo in ogni situazione guardare a Te, ascoltare Te, posare il capo ai Tuoi piedi, raccogliendo i frutti delle nostre lacrime, dati dalla Tua Misericordia.

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  5. Coroncina alla Divina Misericordia
    Padre nostro

    Ave Maria
    Credo Apostolico



    1 volta :Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

    R : Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
    X 10 V0LTE - ogni mistero è composto di qs 10 invocazioni e risposte

    i misteri sono 5 - la coroncina è composta da qs 5 misteri
    quindi alla fine si ripete 3 volte:

    Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

    1 volta

    O Sangue e Acqua ,che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,confido in Te
    Litanie alla Divina Misericordia
    Signore, pietà Signore, pietà
    Cristo, pietà Cristo, pietà
    Signore, pietà Signore, pietà
    Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci
    Cristo, esaudiscici Cristo esaudiscici
    Padre del cielo, Dio abbi pietà di noi
    Figlio Redentore del mondo che sei Dio abbi pietà di noi
    Spirito Santo, Dio abbi pietà di noi
    Santa Trinità unico Dio abbi pietà di noi
    Misericordia di Dio, che scaturisci dal seno del Padre, confidiamo in Te
    Misericordia di Dio, massimo attributo della Divinità, confidiamo in Te
    Misericordia di Dio, sorgente che emani dal misterod della Trinità, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che nessuna mente né angelica né umana può scrutare, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, da cui proviene ogni vita e felicità, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, sorgente di stupende meraviglie, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che abbracci tutto l'universo, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che scendi al mondo nella persona del Verbo Incarnato, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che scorresti dalla ferita aperta del Cuore di Gesù, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, racchiusa nel cuore di Gesù per noi e soprattutto per i peccatori, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che fondasti la santa Chiesa, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che istituisti il Sacramento del Battesimo, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che ci giustifichi attraverso Gesù Cristo, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che per tutta la vita ci accompagni, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che ci abbracci specialmente nell'ora della morte, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che ci doni la vita immortalè, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che converti i peccatori induriti, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che ci proteggi dal fuoco dell'inferno, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, meraviglia per gli Angeli, incomprensibile ai Santi, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, presente in tutti i divini Misteri, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che ci sollevi da ogni miseria, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, sorgente di ogni nostra gioia confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che dal nulla ci chiamasti all'esistenza, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che abbracci tutte le opere nelle Tue mani, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che coroni tutto ciò che esiste ed Esisterà, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, in cui tutti siamo immersi, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, amabile conforto dei cuori disperati, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, in cui i cuori riposano e gli spauriti trovano pace, confidiamo in Te.
    Misericordia di Dio, che ispiri speranza contro ogni speranza, confidiamo in Te.
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
    ascoltaci o Signore.
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

    PREGHIAMO:

    Dio eterno, la cui Misericordia è infinita e in cui il tesoro della compassione è inesauribile, rivolgi a noi uno sguardo di bontà e moltiplica in noi la Tua Misericordia, affinché, nei momenti difficili, non ci perdiamo d'animo e non smarriamo la speranza, ma, con la massima fiducia, ci sottomettiamo alla Tua Santa volontà, la quale è Amore e Misericordia. Amen.

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