FAUSTI – Gesù è Re di tutti proprio perché fatto oggetto della violenza di tutti, dai discepoli alla folla, dai capi religiosi a quelli politici, dai giudei ai pagani. Davanti a Pilato non solo afferma la propria regalità :la esercita effettivamente, portando la Sua salvezza proprio quando è condannato a morte. E' una scena di piazza, molto mossa e drammatica: è la piazza del mondo in cui religiosi, politici, delinquenti e folla fanno insieme lo stesso gioco di violenza . Al centro,da solo, sta il Re vero, del quale tutti gridano : “Sia crocifisso!” La folla vuol liberare Barabba perché si rispecchia in lui. Tutti ci siamo alleati contro il Signore e Cristo, per compiere ciò che il Suo Cuore aveva preordinato che avvenisse (At 4,28). Che cosa puà fare il potere davanti a chi glielo conferisce, se non eseguirne la volontà? La condanna a morte è opera delle folle che rifiutano il potere di Dio. Il loro modello di uomo è il violento, riuscito o fallito. Come “tutti”, nel sinedrio condannano il Signore per bestemmia, ora, “tutti”, in piazza, condannano il Re che testimonia la verità. Ognuno è chiamato a distinguere la propria voce nel grido unanime della folla.
FAUSTI – Gesù è Re di tutti proprio perché fatto oggetto della violenza di tutti, dai discepoli alla folla, dai capi religiosi a quelli politici, dai giudei ai pagani.
RispondiEliminaDavanti a Pilato non solo afferma la propria regalità :la esercita effettivamente, portando la Sua salvezza proprio quando è condannato a morte. E' una scena di piazza, molto mossa e drammatica:
è la piazza del mondo in cui religiosi, politici, delinquenti e folla fanno insieme lo stesso gioco di violenza .
Al centro,da solo, sta il Re vero, del quale tutti gridano : “Sia crocifisso!”
La folla vuol liberare Barabba perché si rispecchia in lui.
Tutti ci siamo alleati contro il Signore e Cristo, per compiere ciò che il Suo Cuore aveva preordinato che avvenisse (At 4,28).
Che cosa puà fare il potere davanti a chi glielo conferisce, se non eseguirne la volontà?
La condanna a morte è opera delle folle che rifiutano il potere di Dio.
Il loro modello di uomo è il violento, riuscito o fallito.
Come “tutti”, nel sinedrio condannano il Signore per bestemmia, ora, “tutti”, in piazza, condannano il Re che testimonia la verità.
Ognuno è chiamato a distinguere la propria voce nel grido unanime della folla.