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giovedì 4 luglio 2019

"¡QUE SEA CRUCIFICADO!" MT 27, 20-23


1 commento:

  1. FAUSTI – Gesù è Re di tutti proprio perché fatto oggetto della violenza di tutti, dai discepoli alla folla, dai capi religiosi a quelli politici, dai giudei ai pagani.
    Davanti a Pilato non solo afferma la propria regalità :la esercita effettivamente, portando la Sua salvezza proprio quando è condannato a morte. E' una scena di piazza, molto mossa e drammatica:
    è la piazza del mondo in cui religiosi, politici, delinquenti e folla fanno insieme lo stesso gioco di violenza .
    Al centro,da solo, sta il Re vero, del quale tutti gridano : “Sia crocifisso!”
    La folla vuol liberare Barabba perché si rispecchia in lui.
    Tutti ci siamo alleati contro il Signore e Cristo, per compiere ciò che il Suo Cuore aveva preordinato che avvenisse (At 4,28).
    Che cosa puà fare il potere davanti a chi glielo conferisce, se non eseguirne la volontà?
    La condanna a morte è opera delle folle che rifiutano il potere di Dio.
    Il loro modello di uomo è il violento, riuscito o fallito.
    Come “tutti”, nel sinedrio condannano il Signore per bestemmia, ora, “tutti”, in piazza, condannano il Re che testimonia la verità.
    Ognuno è chiamato a distinguere la propria voce nel grido unanime della folla.

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